Napoli

l fine settimana è stato l’apoteosi dell’inciviltà con bande di ragazzini che hanno seminato il panico a Chiaia e turisti, non più ragazzini, che hanno ridotto letteralmente a gabinetto le sale della chiesa di piazza Trieste e Trento.

Cominciamo da Chiaia dove la notte scorsa un gruppo di vandali ha seminato il caos. Gli scaloni che collegano piazzetta Cariati sono stati teatro di una guerriglia urbana. Alberi strappati dalle fioriere, vasi e piante lanciati contro la Chiesa di Santa Caterina da Siena e monopattini a noleggio gettati dalle scale: una notte di follia.

Un'immagine di degrado che getta un'ombra sulla città e che fa riflettere sulla necessità di intensificare i controlli e le misure di prevenzione.

Le autorità competenti sono già al lavoro per individuare i responsabili, grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Purtroppo, questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di crescente vandalismo e inciviltà che sta colpendo la città di Napoli. Negli ultimi tempi si sono moltiplicati i casi di danneggiamento di beni pubblici, di furto di alberi di Natale e di atti di vandalismo contro monumenti storici.Solo pochi giorni fa, un abete di Natale era stato divelto e trascinato via da due ragazzi in motorino.

Un fenomeno che si ripete ogni anno, soprattutto nel periodo natalizio, e che ha portato alcuni commercianti a rinunciare all'allestimento dell'albero di Natale per paura di furti e danneggiamenti.

La comunità napoletana è sgomenta di fronte a questi atti di vandalismo. La piazzetta di Santa Caterina, recentemente riqualificata e diventata un luogo di ritrovo per studenti e cittadini, è stata letteralmente devastata. Un gesto che offende non solo il senso civico, ma anche il lavoro e l'impegno di chi si adopera per rendere la città più bella e vivibile.

A poche centinaia di metri, nella chiesa di San Ferdinando a piazza Trieste e Trento, un turista con la moglie è stato fermato e redarguito perchè scoperto a orinare nella sala del presepe.

Nelle telecamere si vede l’uomo in compagnia di una donna, la quale fingendo di ammirare l’opera fa da palo. L’uomo invece, usando il mezzo portone come separé, ne ha approfittato per orinare all’angolo del muro.

La chiazza giallognola che probabilmente deve essere scivolata fuori attraverso la fessura del portone ha attirato l’attenzione del sacerdote che dopo aver redarguito la coppia ha dovuto ripulire tutto.Secondo quanto chi ha segnalato l’episodio, il curato ha allertato i carabinieri che hanno atteso il turista all’ingresso della chiesa. «È simbolico di un turismo troppo spesso incontrollato ed ingovernato dove i visitatori più che storia e cultura imparano malcostumi ed inciviltà. Il caos in cui versa la città spinge molti turisti, quelli già intrinsecamente incivili, a comportarsi come barbari. Servono programmi e misure più precise per i flussi turistici e soprattutto devono essere i napoletani a dare il buon esempio-ha dichiarato il deputato Francesco Emilio Borrelli.

Bullo minorenne spezza il Cedro del libano di piazza San Giovanni Maggiore. C’è un video che da diverse ore circola sui social che immortala un ragazzino, evidentemente minorenne, che spezza in due il Cedro libanese di piazza San Giovanni Maggiore Pignatelli, a Napoli. L’azione vandalica è stata commessa davanti a tutti, durante la notte scorsa, mentre la piazza era gremita di giovani, e si vede chiaramente che nessuno è intervenuto. L’albero era stato ripiantato solo due anni fa. Il vecchio e maestoso Cedro, che aveva 700 anni, era stato abbattuto, tra mille polemiche e proteste, dopo che si era ammalato.

«Chiedo che questo ragazzino sia individuato e punito. Con lui i genitori. Chi gli ha insegnato a comportarsi in questo modo? Quel Cedro è un simbolo del quartiere, amato da tutti i residenti. Ora è stato spezzato, per una bravata, per uno scherzo. Per un’azione che sembra addirittura premeditata, con qualcuno pronto a riprendere la scena e postarla sui social. Una follia che non può restare impunita» ha tuonato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra. Per la terza volta, il Cedro del libano, storico simbolo di vita e resistenza, è stato vandalizzato nel cuore del centro storico, davanti all'Università L'Orientale.

Un gesto che ferisce non solo il patrimonio verde della città, ma anche la coscienza collettiva, sollevando interrogativi profondi sul disagio giovanile e sul rapporto tra istituzioni e comunità. «Un albero può essere sostituito con un altro albero, ma senza un vero progetto condiviso con chi vive la piazza e senza un coinvolgimento reale della cittadinanza, rischiamo di ripetere lo stesso errore dichiara la consigliera indipendente della Regione Campania, Marì Muscarà.

In passato, i residenti e gli abitanti della piazza avevano già proposto un progetto di rigenerazione, approvato anche dalla Soprintendenza, ma ignorato dall'assessorato competente. Quando una soluzione nasce dal basso, frutto di confronto e condivisione, le persone sentono di farne parte e si impegnano a difenderla.

È inaccettabile che il Comune continui a ignorare idee valide e partecipate» aggiunge Muscarà. L’episodio solleva anche il tema della giusta risposta a tali atti. «Punire chi ha reciso l’albero non basta. La vera punizione sarebbe responsabilizzare: far sì che chi ha commesso il danno contribuisca economicamente alla sostituzione dell’albero, comprendendo il valore del gesto».