Salerno

Tra i 7634 spettatori presenti sugli spalti dell’Arechi per assistere al poker della Salernitana sulla Carrarese e per riservare la standing-ovation a Jeff Reine-Adelaide al momento della sostituzione, c’era anche chi stringeva carta e penna per annotare sul proprio taccuino alcuni dettagli. Un emissario del Bologna, collaboratore dell’uomo mercato dei felsinei Giovanni Sartori, sottolineava la prestazione maiuscola del centrocampista francese. Lo stesso che proprio Sartori aveva deciso di seguire sin dai tempi dell’Atalanta, pronto però a concretizzare il suo inseguimento dopo l’inizio della sua avventura al Bologna. A fermare tutto però, i troppi infortuni muscolari, una costanza nel doversi sfilare e restare ai box che hanno obbligato ad una riflessione in più e a far passare in seconda fila la possibilità di un trasferimento in rossoblu del francese.

La prova di domenica sera però ha riacceso i riflettori su un calciatore di altra categoria, riascoltando le parole di Petrachi nel post-Reggiana e quelle di un avversario come Calabro, allenatore della Carrarese che non è riuscita a restare in piedi sotto i colpi del numero 19. Giocate di qualità, distillate nei 60 minuti che “il bilancino” evocato da Colantuono in questo momento permettono. La missione in casa Salernitana ora è quella di aumentare la parentesi in campo senza strafare, cercando di preservare i muscoli fragili del centrocampista francese, consapevole della centralità dell'ex Arsenal. Leader tecnico ma anche emotivo, ora attratto dalle sirene della serie A.