Telese Terme

Telese Terme è stata teatro di un evento straordinario: l’Agorà delle Donne, un incontro carico di significato e intenzione, organizzato da Rete L.E.I. patrocinato dal Comune di Telese Terme e dal Consorzio Ambito B4 a cui hanno aderito diverse realtà quali: il PD Sannio, il Rotary Club della valle telesina, la consulta delle donne di Guardia Sanframondi e quella di Telese Terme oltre a diverse amministratrici dei Comuni delle province di Benevento e Caserta.

Un momento di incontro per dare voce, spazio e ascolto alle donne, non solo come vittime di violenza, ma come protagoniste di un cambiamento necessario, capace di smuovere la cultura e l’azione contro la discriminazione di genere e la violenza.

L’Agorà delle Donne non è stata una semplice conferenza o un workshop. È stato un atto di rivendicazione e di solidarietà, un incontro in cui attiviste, professioniste, amministratrici e operatrici sociali hanno unito le forze per sostenere concretamente le donne in uscita dalla violenza e per combattere la cultura patriarcale che perpetua discriminazioni e fragilità. L’evento ha posto al centro la necessità di “rompere la spirale culturale” che alimenta la violenza, riaffermando che la lotta contro il patriarcato non è solo una questione privata, ma un compito collettivo e politico.

Rete L.E.I., nata a sostegno di Casa L.E.I. — casa rifugio per donne vittime di violenza gestita dalla Cooperativa Social Lab76 — rappresenta la volontà di creare una rete solida e duratura. L’acronimo L.E.I., che richiama le parole libertà, emancipazione e indipendenza, racchiude la missione di sostenere i percorsi di fuoriuscita delle donne dalla violenza. È un impegno che va oltre la semplice assistenza, abbracciando la promozione di azioni di empowerment e il contrasto alla cultura patriarcale, che ancora oggi relega le donne in ruoli marginali e le priva di potere.

“L’Agorà delle Donne è un atto di resistenza, un richiamo a occupare lo spazio pubblico, a spezzare l’isolamento e a portare le ‘storie sporche’ fuori dalle mura domestiche”, affermano Maria Grazia Di Meo, Mafalda Garzone e Giulia Tesauro, attiviste di Rete.E.I. e promotrici dell’iniziativa. In un contesto in cui la violenza domestica è ancora considerata un problema privato, questo incontro ha voluto ribadire che è una questione sociale e politica che deve essere affrontata con determinazione. Laddove la politica si defila, come testimoniano le recenti polemiche su tematiche come l’attuazione della legge 194 o la mancata implementazione della Convenzione di Istanbul, le donne si sono fatte portavoce di un cambiamento urgente e necessario.

La poetessa Giovanna Cristina Vivinetto ha ben espresso il bisogno di dare voce alle storie, di riscrivere la narrazione: “Si esisteva perché qualcuno raccontava sempre… e raccontava come a dire piano che dove non siamo stati, nel tempo precedente e seguente… noi eravamo le storie degli altri”. Con questo spirito, l’Agorà delle Donne ha invitato a fare comunità, a raccontare e condividere esperienze, a non lasciare che il silenzio opprima le voci delle donne.

L’Agorà, moderata dall’avvocata Maria Carmela Cicchiello, si è aperta con la lettura di una lettera scritta dalle ospiti di Casa LEI, un racconto emotivamente toccante in cui emergevano le difficoltà che hanno incontrato nel loro percorso di fuoriuscita dalla violenza. Da quella lettera sono state estratte delle “frasi stimolo” che hanno indirizzato il dibattito; molti sono stati gli interventi che hanno messo sul tavolo proposte concrete. Si è parlato di azioni di sensibilizzazione e di creazione di una rete di servizi di supporto che non solo aiutino le donne a uscire dalla violenza, ma le accompagnino verso l’autonomia. Tra le proposte emerse, quella di sostenere l’autonomia abitativa, attraverso fondi per ammortizzare i costi degli affitti, e di sviluppare servizi innovativi per l’infanzia e l’adolescenza, elementi chiave per garantire un futuro più sicuro e indipendente.

Il confronto si è arricchito di laboratori e momenti educativi, come letture per bambini a cura delle educatrici di Casa LEI, punti informativi, e di iniziative artistiche, con le opere di Valentina Guerra e Sara Russo. Un incontro che ha dimostrato, una volta di più, quanto sia fondamentale costruire ponti tra le diverse realtà territoriali e culturali, unendo le forze per sfidare la discriminazione di genere.

L’Agorà delle Donne non si conclude qui. È un progetto collettivo destinato a crescere e a estendersi nel territorio provinciale, con appuntamenti e azioni che continuano a tessere una rete di sostegno, un filo rosso che lega le voci e le storie di donne che si impegnano a trasformare la cultura e la società.