L'Unione europea ritiene "inaccettabile" l'uso della violenza contro i manifestanti filo-europei in Georgia, dopo la terza notte consecutiva di scontri con la polizia. "E' chiaro che l'uso della violenza contro manifestanti pacifici non e' accettabile e che il governo georgiano deve rispettare la volonta' del popolo georgiano": lo ha detto il nuovo capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, durante una visita a Kiev, in Ucraina.

Il capo della diplomazia europea ha precisato che la situazione in Georgia ha "chiare conseguenze" sulle relazioni con l'Ue. Kallas ha spiegato che ai 27 Stati membri dell'Ue sono state offerte "opzioni" su come rispondere, anche attraverso l'imposizione di sanzioni, e che su questo occorre raggiungere un accordo. Il governo georgiano, da parte sua, accusa Bruxelles di "ricatto", ma continua a dire che intende aderire all'Ue entro il 2030. La Georgia e' in subbuglio dalle elezioni legislative del 26 ottobre, vinte dal partito di governo, "Sogno Georgiano", ma denunciate dall'opposizione come viziate da irregolarita', accusando il governo di deriva autoritaria filo-russa.

Migliaia di manifestanti pro-Ue sono scesi nelle strade di Tbilisi e di altre citta' in tutto il Paese nelle ultime tre notti per protestare contro la decisione dell'esecutivo di rinviare le ambizioni di adesione all'Ue fino al 2028. Le manifestazioni sono state disperse con idranti e gas lacrimogeni dalla polizia, che ha effettuato oltre 150 arresti. Decine di agenti di polizia sono rimasti feriti da proiettili e petardi lanciati dai manifestanti. Ieri il ministero dell'Interno ha dichiarato che "le azioni di alcuni individui durante la manifestazione sono diventate violente poco dopo l'inizio" e che la polizia avrebbe risposto "in conformita' con la legge". 

*Medvedev: Georgia è "sulla strada dell'Ucraina, verso l'abisso"

L'ex presidente russo e presidente del consiglio di sicurezza di Mosca, Dmitry Medvedev, afferma che in Georgia è in corso un tentativo di rivoluzione e avverte: è "sulla strada dell'Ucraina, verso l'abisso". In Georgia, l'opposizione ha manifestato in queste ore, nella notte e nei giorni scorsi contro il governo filo-russo del paese dopo che il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze aveva annunciato che la Georgia avrebbe sospeso i negoziati per l'adesione all'Ue.

La presidente della Georgia, Salomé Zourabichvili, ha annunciato che rifiuterà di rinunciare al suo mandato, che scadrà quest'anno e alla stessa fa riferimento Medvedev definendola "diligente studente francese di Zbigniew Brzezinski, la pazza zia Salome, ha detto che non avrebbe lasciato lo scranno perché non riconosceva le elezioni". Medvedev afferma che la Georgia è "sulla strada verso la strada dell'Ucraina, verso l'abisso". 

Nel 2014, quando l'allora presidente filo-russo dell'Ucraina Viktor Yanukovich si dimise in seguito alle proteste, la Russia occupò la penisola di Crimea, che appartiene all'Ucraina. "In generale, ci sono tutti i presupposti per far precipitare ancora una volta la Georgia nell'abisso della guerra civile, costringendola a scegliere tra l'insolente UE, la NATO e gli Stati Uniti, da un lato, e l'antica terra di Sakartvelo, dall'altro. In breve, i vicini si stanno rapidamente muovendo lungo il percorso ucraino verso un abisso oscuro. Questo di solito finisce molto male" ha scritto Medvedev sui social.