L’alcol non è un nutrimento come gli altri dato che non è indispensabile, ma ha degli effetti: esso fornisce delle calorie, che talvolta sono inutili, mentre altre volte contribuiscono all’aumento delle sostanze grasse nel sangue e nei tessuti.
Su questi due punti l’alcol differisce poco da altri nutrimenti come i grassi e gli zuccheri, se non che esso produce anche effetti psicotropi. Il suo metabolismo conduce alla produzione di acetaldeide, composto tossico dotato di effetti deleteri. Anche se non indispensabile e potenzialmente dannoso, l’alcol ha un posto particolare in un gran numero di società, compresa la nostra.
In Italia il vino, ed in misura minore la birra, si iscrivono nella cultura e nella gastronomia. Come negare la bellezza dei vigneti e l’aspetto economico? Il consumo del vino in particolare è associato alla convivialità, agli eventi di festa, ed in ultima analisi, alla tradizione. Ora questa socializzazione può essere la base dei problemi legati all’alcol, o indotti dall’eccesso del consumo dello stesso, vedi la violenza e soprattutto gli incidenti della strada. Inoltre le patologie legate al consumo degli alcolici sono multiple e nessun organo ne è esente. I medici le conoscono tutte, ma alcune sono subdole e possono sfuggire all’attenzione, vedi l’alcolizzazione fetale, i disturbi neuro- psichici, la depressione, gli ictus cerebrali, i disturbi del ritmo cardiaco, i tumori maligni.
La lista è lunga, per non parlare dei disturbi digestivi classici. La proibizione è destinata al fallimento in ragione delle deviazioni, delle trasgressioni, e dei traffici di ogni genere. Si può pensare soltanto alla prevenzione, senza discorsi radicali votati al fallimento. Gli esperti ritengono che il rischio zero non esiste: così il rischio del cancro del seno aumenta statisticamente in base al numero di bicchieri consumati. Durante la gravidanza si consiglia la sospensione dell’alcol fin dal momento del concepimento, il che non è facile da mettere in pratica. E non è il caso di mettere avanti il beneficio del vino, peraltro discutibile, nelle patologie cardiovascolari.
In un soggetto diabetico il consumo di alcol è lungi di essere senza effetto sul piano metabolico, dato che favorisce sia le crisi ipoglicemiche che lo squilibrio della malattia. In un soggetto che si è sottoposto alla chirurgia bariatrica il consumo dell’alcol può sfociare in uno stato di dipendenza o di depressione. Manipolare i farmaci anti-craving si può rivelare difficile per i non specialisti.
La ricerca è diventata appassionante, in particolare nella reazione che si stabilisce tra l’alcol, il microbiota intestinale e il cervello, il tutto per farci rendere conto delle numerose faccette della dipendenza e dei disturbi psicologici coseguenti. La ricerca è anche individuare il terreno psico-sociale e genetico nel quale si iscrive la fragilità di alcuni soggetti. L’alcol, in particolare il vino, è probabilmente consumato dalla maggioranza delle persone, ma non tutte ne risentono, ma tutte ne possono risentire. Qualcuno dice che il vino è innocente, ma potenzialmente colpevole. Bisogna spiegare, informare, limitare l’accesso ai più vulnerabili, per esempio ai bambini, alle donne incinte, e verosimilmente anche ad altri.
L'autore è Medico - Endocrinologo