Benevento

Questa mattina la discussione, nelle prossime ore la decisione del gup Loredana Camerlengo sulle quattro persone di cui il pm Patrizia Filomena Rosa ha chiesto il rinvio a giudizio nell'indagine dei carabinieri sulla morte di Pasquale Gisondi, 51 anni, di Frasso Telesino, avvenuta il 12 novembre 2020 nell'ospedale di Nocera Inferiore, dove era stato trasportato per i traumi riportati il 28 ottobre mentre lavorava in un cantiere a San Salvatore Telesino.

Secondo gli inquirenti, mentre effettuava delle misure, come lavoratore autonomo, era precipitato da un soppalco alto tre metri, finendo, durante la caduta, sui tubi di una impalcatura sottostante. L'inchiesta ha chiamato in causa, perchè ritenute responsabili, a vario titolo, di presunte violazioni delle norme antinfortunistiche, Filomena D'Angelo, 31 anni, Antonio D'Angelo, 56 anni, di Valle di Maddaloni, indicati come legale rappresentante della Omnia Cibus srl, nel cui stabile tutto si era verificato, e gestore di fatto, Gennaro Izzo, 51 anni, di Valle di Maddaloni, legale rappresentante della Gbm srl, alla quale i lavori erano stati affidati, e Mario Carrozza, 71 anni, di Telese Terme, dipendente della Gbm fino al 30 agosto del 2020, che avrebbe contattato e condotto sul sito Gisondi, assumendo di fatto – sostiene l'accusa – il ruolo di lavoratore e preposto ai lavori. Sono impegnati nella difesa gli avvocati Ettore Marcarelli, Agostino Imposimato, Fabio Carusone e Vittorio Giaquinto.

Per i familiari della vittima gli avvocati Stefano Bagnera e Guido Nevola.