Salerno

Una presa di posizione forte. Dagli striscioni alla contestazione. Il popolo della Salernitana prende posizione. E lo fa in maniera roboante. Perché i quindici minuti di silenzio scelti per indirizzare messaggi alla società sono una mossa forte, fortissima. Un unicum nell’intera gestione Iervolino, contestato con il corteo in strada dello scorso giugno, togliendo bandiere e striscioni dalla Curva Sud Siberiano ma senza mai far mancare il proprio apporto alla squadra.

Domenica invece, per i primi 15’ della sfida con la Carrarese, il pubblico dell’Arechi lancerà il proprio messaggio di insofferenza. La psicosi sportiva si è abbattuta su un ambiente che desiderava chiarezza societaria e soprattutto una stagione tranquilla. L’autunno da film horror invece ha clamorosamente rovesciato ogni aspetto, con la Salernitana costretta a navigare sui bassifondi della classifica di serie B, ad ingoiare acqua e rivedere le streghe.

Una scelta condivisa che ha riportato però la tifoseria granata a ritornare a camminare fianco a fianco. Un’unione mancata in momenti diversi sia sportivi che di classifica e categoria ma fondamentale per condividere i patimenti di una stagione da correggere. Resta il segnale di unione lanciato all’intero ambiente per sottolineare quanto il momento sia cruciale per il presente e per il futuro della Salernitana. L’Arechi, da minimo stagionale con appena 1000 biglietti venduti, lascia spazio al dissenso. Alla proprietà le considerazioni.