"Dal 10 novembre gli infermieri del carcere di Bellizzi di Avellino sono in stato di agitazione. Nel frattempo, in attesa di convocazione dal prefetto di Avellino, tutto tace, nessun riscontro da parte dei vertici dell’Asl, i quali, ritenendo forse che i lavoratori non meritino neanche una risposta, stanno palesando ancora una volta la misura del rispetto che questa azienda ha per i propri dipendenti". E' quanto scrive in una nota Michele Rosapane del Nursind Avellino.
"Gli infermieri protestano per le condizioni in cui sono costretti a lavorare, come la carenza di personale che impegna solo due unità a fronte di 600 detenuti, l’assenza di acqua nelle ore notturne che impedisce agli infermieri, ma anche ai detenuti, il necessario lavaggio delle mani e addirittura non permette l’utilizzo del water perché non vi è acqua per lo scarico, ed ancora la mancanza di un numero adeguato di spogliatoi e relativi armadietti, questi ultimi collocati addirittura nella stessa stanza dove avviene lo stoccaggio dei rifiuti speciali.
Riteniamo non più tollerabili le condizioni lavorative degli infermieri del carcere e tenuto conto dell’elevato rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori, se non dovessero giungere risposte concrete, non esiteremo ad interessare la procura della repubblica di Avellino".