I quattro schiaffi di Reggio Emilia, a casa del lanciatissimo Sassuolo, sono sempre lì. Riecheggiano e segnano la distanza fra due realtà che appena sei mesi fa condividevano l’amarezza per la retrocessione in serie B. Centottantacinque giorni dopo l’ultimo tango in serie A della Salernitana a Milano con il Milan, con il 3-3 che fu seguito dalle promesse triennali di ritornarci di nuovo alla Scala del Calcio e dalla porta principale, la Salernitana sarebbe virtualmente in serie C. Classifica alla mano. La domenica del campionato cadetto ha costretto l’ambiente granata a guardare con paura ed imbarazzo i risultati arrivati dagli altri campi. L’onta dell’ultimo posto è stata evitata ma ora urgono segnali, correttivi da attuare sia in campo che fuori.
Alla scossa che la società vorrà dare alla squadra indicendo il ritiro cittadino sin da domani, giorno di ripresa degli allenamenti, ora sarebbe opportuno anche un intervento societario. Lo richiedono a gran voce i tifosi, passati dall’incassare le dichiarazioni di obiettivo playoff e ritorno in serie A, al silenzio di paura per la clamorosa involuzione della squadra granata nelle ultime sette partite. Nessuna voce autoritaria, se non per il botta e risposta attraverso le conferenze stampa, lasciando insinuare dubbi, paure e soprattutto alimentando forte il vento del dissenso che ora si respira nuovamente nell’ambiente.
Dopo essersi fatto inebriare dalla sbornia di Palermo e ammaliare dalla “sirena playoff”, ora più che mai sarebbe fondamentale un intervento deciso, spegnere l’incendio che rischia di dilaniare un ambiente in grado di costruire con parsimonia e attenzione ma allo stesso abile a distruggere tutto in pochi giorni. Serve fare quadrato, tenere la barra dritta. La medicina del risultato resta sempre quella migliore. Eppure l’esperienza di appena sei mesi basta per capire quali errori non commettere più. “Il passato è il passato”, scrisse Iervolino nel comunicato stampa post-incontro con la squadra dopo la vittoria di Palermo. Ecco, questo è il vero banco di prova per capire se la cruda lezione della retrocessione sia bastata.