Sant'Antimo

La sentenza per il femminicidio di Giulia Tramontano arriverà proprio nel giorno in cui viene celebrata la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Domani la corte d'Assise di Milano dovrà pronunciarsi su Alessandro Impagnatiello, l'ex compagno che uccise la 29enne originaria di Sant'Antimo e il piccolo Thiago che la donna portava in grembo.   

"Chiediamo con forza - scrive sui social Franco Tramontano - che venga applicata la pena massima prevista dalla legge: l'ergastolo. Non solo per rendere giustizia a lei, alla famiglia e al bambino che portava in grembo, ma anche per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile. Questa richiesta non è mossa da vendetta, ma da un profondo senso di giustizia". Per il papà di Giulia la violenza di genere "è una piaga che devasta la nostra comunità" e "confidiamo che le istituzioni sappiano agire con fermezza, dimostrando che la legge è dalla parte delle vittime. Chiediamo che il rispetto per Giulia, per la sua vita spezzata e per il dolore che ha lasciato, non sia calpestato da parole che tentano di piegare la verità: la dignità di una vittima non può mai essere sacrificata per costruire una difesa".

Attraverso i social anche la sorella di Giulia, Chiara Tramontano, ha ribadito la necessità di fare giustizia. "Il 25 novembre grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce. Giulia sarà con noi in quell'aula, insieme a voi, a tutte le anime gentili strappate a questo mondo. Saremo lì, e spero che ci saranno tutte le donne che ancora sognano un futuro senza paura".