"Abbiamo apprezzato l’iniziativa del Comune di Sant’Angelo dei Lombardi di celebrare i 44 anni dal tragico terremoto del 1980, un momento che segna profondamente la memoria collettiva di tutte le comunità irpine. Tuttavia, non possiamo non stigmatizzare la circostanza poco istituzionale e per niente in linea con un auspicato spirito di condivisione che ha visto solo alcune comunità invitate formalmente all'evento. Solo ad alcuni comuni è stato inviato l'invito via pec, senza alcuna logica apparente, senza alcun criterio specifico".
Così in una nota Francantonio Rossi, vicesindaco di Guardia Lombardi, già consigliere provinciale di Avellino.
"La memoria di un evento così drammatico non appartiene a pochi, ma a tutti i cittadini e a tutte le istituzioni della nostra terra. È dunque inaccettabile che, in una ricorrenza di così grande rilevanza, che ha visto la presenza del Ministro dell'Interno, Piantedosi, e per la Protezione Civile, Musumeci, non sia stato esteso l’invito a tutte le comunità della provincia. Una decisione che rischia di trasformare un momento di riflessione e unità in un’occasione divisiva, svuotandone il significato più profondo.
La memoria del terremoto dell'80 dovrebbe essere un valore condiviso, un patrimonio di tutti gli irpini, non il monopolio di pochi. A maggior ragione quando si tratta di celebrare la resilienza e il coraggio di un intero territorio, che negli anni ha saputo affrontare sacrifici enormi per risollevarsi.
Rivolgiamo un appello alla Prefettura di Avellino affinché, in futuro, eventi di tale importanza siano organizzati con criteri inclusivi e rispettosi del senso di comunità che dovrebbe caratterizzare simili celebrazioni. La memoria è un bene prezioso, che va custodito e condiviso, non frammentato."