Napoli

Consegnato a Porta Nolana il primo dei 56 nuovi treni Stadler per i pendolari della Circumvesuviana. Dieci convogli operativi entro il 2025 e il resto l'anno successivo.

"Il nuovo treno è un veicolo elettrico bidirezionale, composto da tre carrozze collegate tra loro mediante un dispositivo di articolazione e passerelle - fa sapere Eav -. Ogni veicolo è dotato di 5 porte di accesso passeggeri a doppia anta per lato. Ogni treno ha 90 posti a sedere, 3 aree per passeggeri a mobilità ridotta, 2 aree per biciclette e una capacità totale con persone in piedi di 380 passeggeri. E' dotato dei più avanzati sistemi teconologici di sicurezza della marcia, sistemi di protezione antincendio. Sono inoltre disponibili a bordo: defibrillatore, 18 telecamere a circuito chiuso per la sicurezza dei viaggiatori, 24   prese usb , wifi, aria condizionata, contapasseggeri e servizi di supporto ed informazione alla clientela. Il veicolo è inoltre predisposto per funzionare in trazione multipla con una capacità di 1140 passeggeri ed è composto di accoppiatori automatici su ogni lato".

Fin qui la dotazione tecnica. Ma durante la cerimonia i pendolari hanno inscenato una protesta, discutendo con l'amministratore unico di Eav, Umberto De Gregorio. Tante le lamentele, dalla qualità del trasporto all'affidabilità dei collegamenti. 

"I pendolari si lamentano della Vesuviana, ed hanno ragione. I treni sono sempre più vecchi e sempre di meno. Perché la manutenzione di un treno sempre più vecchio è sempre più complessa, a volte impossibile. I controlli dell’Ansfisa (agenzia nazionale sicurezza ferroviaria) sempre più attenti, giustamente. Quindi oggi abbiamo pochi treni e vecchi, che avrebbero diritto ad andare in pensione dopo massimo 30 anni ed invece sono ancora qui. Sono operai, macchinisti, capotreni, quadri e dirigenti ad assumersi la responsabilità di andare avanti in attesa dei nuovi treni. Che sono in ritardo! Per colpa di chi? La gara andava fatta almeno 20 anni fa e non nel 2019", ricorda De Gregorio. 

"Si può fare di più e meglio alle condizioni date? Abbiamo assunto due dirigenti da Trenitalia per il trasporto ferroviario e la manutenzione treni, ma i miracoli non li fa nessuno. Consultati i massimi esperti del CIFI (collegio ferrovieri italiani), ma la situazione in attesa dei nuovi treni resta critica. Cosa ci chiedono i pendolari? Più treni? E se li avessimo li terremmo in cassaforte? O vogliono viaggiare su treni non revisionati e non sicuri o non controllati?".

Non solo. Rispondendo alle rivendicazioni dei pendolari, De Gregorio chiarisce: "Vogliono che i treni per Sorrento e da Sorrento si fermino in 40 stazioni? Ma se alla stazione di partenza sono già pieni!  Se si fermano in continuazione i malori delle persone e i problemi tecnici aumentano! La verità è che se fosse possibile dovremmo avere il numero chiuso sui nostri treni. Dividere il percorso in navetta Napoli /Torre annunziata e poi da Torre annunziata a Sorrento è un’ idea nata dai  tecnici del trasporto per avere minore affollamento, maggiore puntualità e minori rischi. Ed infatti gli indici sono migliorati, peraltro questa scelta di divedere in due le tratte, è stata condivisa in Prefettura con tutti i sindaci della tratta da Napoli a Sorrento".

La guida della società di trasporto poi ricorda i risultati conseguiti finora. "Qualcuno vuol far passare un messaggio: la vesuviana non funziona perché gli attuali manager di Eav non sono buoni. Eppure sono gli stessi manager che:

-Hanno evitato il fallimento finanziario nel 2017

-Hanno tenuto i conti in ordine negli ultimi 9 anni

-Hanno riaperto tutti i cantieri chiusi ed avviato nuovi progetti 

-Lavori in corso per 3 miliardi di euro ed 81 cantieri aperti

-Immesso treni nuovi in tutte le ferrovie tra la vesuviana

-La cumana funziona bene con treni nuovi

-La gomma? Ereditato due fallimenti (EAVBUS e CTP) e ridotto l’età media dei bus da 13 a 5 anni, una delle flotte più giovani d’Italia.

-Rinnovato un terzo della forza lavoro: 1200 assunzioni in cinque anni. 

Solo sulla vesuviana non sono buoni? O forse sulla vesuviana sono stati bravi a non farla chiudere come era praticamente già scritto? Anche la vesuviana, pochi anni ancora, e cambierà volto", conclude De Gregorio.