Ariano Irpino

"Incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio e ad avvicinarsi alla rete di servizi messi in atto"

E' il monito della fondazione Onda Ets e dell'Asl di Avellino, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il prossimo 25 novembre.

Stamane in occasione dell'H open week che ha preso il via ieri e proseguirà fino al prossimo 27 novembre, c'è stata la visita al Frangipane-Bellizzi del procuratore della repubblica di Benevento Gianfranco Scarfò insieme al vescovo Sergio Melillo. A fare gli onori di casa il direttore generale dell'Asl di Avellino Mario Ferrante insieme a Rosaria Bruno direttore Uoc emergenza territoriale e centrale operativa 118 e il direttore sanitario dell'ospedale Frangipane Bellizzi Mario Grappone.

"Anche la procura è una sorta di pronto soccorso. Siamo aperti 24 ore su 24 almeno virtualmente se non  fisicamente. Credo che sia nostro compito - ha detto il procuratore Scarfò - entrare in contatto con tutte le realtà presenti sul territorio della procura di Benevento che si occupano, ciascuno per la propria parte di questa problematica.

ll fenomeno della violenza sulle donne, sappiamo bene che nasce nelle famiglie e poi si propaga nelle altre varie parti della società civile.

E' il caso dell'ospedale dove appunto la donna deve recarsi a farsi recare per lesioni ricevute e che magari cercherà di nascondere. Prima di far uscire ciò che c'è dentro una situazione familiare ci vuole molto tempo, pazienza, buona volontà di tutte le componenti.

La prima frontiera quindi è l'ospedale, come pure la chiesa, le parrocchie e naturalmente la stazione dei carabinieri o un commissariato di polizia. Non possiamo pretendere che le donne da un giorno all'altro si liberano facilmente di un problema che fa parte della loro vita con difficili soluzioni. Il problema c'è, lo vediamo tutti i giorni sui nostri tavoli, attraverso le misure restrittive che adesso siamo obbligati a richiedere per legge entro un termine brevissimo di 30 giorni dall'iscrizione della notizia di reato. Poi ci sono i processi dove tutto dovrà essere confermato attraverso le prove. Una sequenza di atti, di doveri, che tutti quanti gli operatori devono mettere in campo per arrivare alla soluzione del problema".

Ariano Irpino rientra negli oltre 240 ospedali con il bollino rosa che hanno al loro interno percorsi dedicati. I centri antiviolenza aderenti all’iniziativa offriranno gratuitamente alla popolazione femminile consulenze, visite, colloqui, info point, e distribuzione di materiale informativo.

L’azienda sanitaria locale, in collaborazione con l’azienda consortile Ambito A1, ha programmato l’offerta gratuita, previa prenotazione, di consulenze e visite ginecologiche con ecografia transvaginale presso l’Uoc ginecologia e ostetricia e la possibilità di accedere a consulti psicologici presso l’Ambito A1.

Per accedere alle visite ginecologiche anche lunedì 25 novembre e martedì 26 novembre dalle ore 9.00 alle ore 13.00, sarà possibile prenotare al numero 0825.877246/0825.877250 (dal lunedì al venerdì 9.00/13.00). Per prenotare un consulto psicologico presso l’azienda consortile ambito A1, via fontananuova (Ex sede Alto Calore), sarà possibile telefonare al numero 0825.872441.

Fondazione Onda Ets dal 2007 attribuisce agli ospedali che erogano servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili il riconoscimento del bollino rosa. Il network, composto da 361 ospedali dislocati sul territorio nazionale, sostiene fondazione Onda Ets nel promuovere, anche all’interno degli ospedali, un approccio “di genere” nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi clinico-assistenziali, indispensabile per garantire il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini.

L’iniziativa rientra in un progetto più ampio realizzato nel corso del 2024 che ha previsto diverse attività, tra cui un’ampia campagna di comunicazione con l’obiettivo di ridurre i pregiudizi culturali radicati nella società che portano a percepire in maniera distorta la figura della donna e a creare situazioni di violenza nella vita quotidiana.