Per la prima volta dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, l'esercito russo avrebbe fatto ricorso a un missile balistico intercontinentale (Ibm). A riferirlo è l'aeronautica militare ucraina, secondo cui il missile sarebbe partito stamani dalla regione di Astrakhan, a sud-est di Vologograd, non lontano dal confine con il Mar Caspio, per raggiungere Dnipro. Non ci sono ancora conferme da parte delle forze russe. L'emittente statunitense Cnn, citando un alto funzionario a Washington, smentisce le forze ucraine, sostenendo che contro Dnipro sono stati usati missili balistici, ma non di tipo intercontinentale. Stando a fonti di stampa ucraine, insieme al missile Ibm - di cui l'aeronautica ucraina non ha specificato la tipologia - Dnipro è stata raggiunta anche da altri attacchi. Il governatore Serhii Lysak ha fatto sapere che i raid hanno causato due feriti per via di due incendi scoppiati in città, insieme al danneggiamento di un impianto industriale. Negli ultimi giorni gli Stati Uniti hanno autorizzato l'invio di missili a lungo raggio all'Ucraina di tipo Atacms, da usare in territorio russo, soddisfacendo la richiesta che da tempo il governo di KIEV presentava ai paesi alleati. Ieri inoltre, l'emittente Bbc ha riferito che l'esercito ucraino avrebbe utilizzato contro la Russia per la prima volta anche i missili a lungo raggio 'Storm Shadow' forniti dal Regno Unito. Sollecitato sul punto, il governo guidato dal primo ministro Keir Starmer si è rifiutato di commentare. Due giorni fa, dal panco del vertice del G20 in Brasile, Starmer ha detto che Londra "garantirà all'Ucraina ciò di cui ha bisogno per tutto il tempo necessario".
Quindi ha aggiunto che "la retorica irresponsabile" del Cremlino sull'uso di armamenti nucleari non farà fare passi indietro al suo Paese nel garantire sostegno all'Ucraina. Intanto, stando a quanto riferito dall'agenzia di stampa russa Interfax in queste ore, le forze russe hanno confermato l'abbattimento di due missili da crociera Storm Shadow partit dall'Ucraina. Anche il Cremlino si è rifiutato di commentare l'attacco, sostenendo che la questione "è di competenza dell'esercito".
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, in mano ai russi, è sull'orlo di un secondo blackout dopo che gli attacchi russi alle linee elettriche hanno lasciato l'impianto collegato a una sola linea, Lo riferisce il ministero dell'Energia ucraino, scrive Kyiv Independent. È la seconda volta questa settimana che l'impianto è seriamente minacciato da un blackout, che potrebbe compromettere le condizioni di sicurezza del funzionamento e causare un incidente. Al momento, l'impianto è collegato alla rete elettrica ucraina da una sola linea di trasmissione. Incidenti simili sono stati segnalati durante tutta la guerra, e Kiev ha accusato la Russia di minacciare la sicurezza dell'impianto. Il ministro dell'Energia, Herman Halushchenko, ha confermato che se l'ultima linea verrà interrotta, ci sarà un blackout completo.
L'impianto di Zaporizhzhia non è l'unico a destare preoccupazione. Le strutture di Khmelnytskyi, Rivne e dell'Ucraina meridionale sono state costrette a ridurre la produzione dopo che un massiccio attacco aereo russo ha preso di mira diverse sottostazioni critiche per la loro alimentazione. Greenpeace ha avvertito che la rete elettrica ucraina è a "rischio elevato di guasti catastrofici" dopo l'attacco massiccio di missili e droni contro le sottostazioni elettriche. Il direttore generale dell'agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha confermato che le centrali nucleari ucraine hanno dovuto ridurre la produzione di elettricità come misura precauzionale a causa degli attacchi missilistici su larga scala.
Intanto, l'Ungheria schierera' un sistema di difesa aerea nei pressi del confine con l'Ucraina. Lo ha reso noto il ministro della Difesa ungherese, Kristof Szalay-Bobrovniczky, in un messaggio sui social media. La decisione e' stata presa nel timore di un'escalation del conflitto nel Paese vicino, dopo che gli Stati Uniti hanno autorizzato Kiev a usare missili a lungo raggio contro obiettivi in Russia. "Al fine di prepararci a ogni evenienza, ho ordinato il dispiegamento di un sistema di difesa aerea recentemente acquistato nel nordest", ha spiegato il ministro ungherese. Per Szalay-Bobrovniczky, il rischio di un inasprimento della guerra e' "piu' grande che mai".