Salerno

"Mi verrebbe da dire, sedotto e abbandonato". Lo ha detto ai microfoni di Ottochannel, Gaetano Fontana, ex allenatore del Latina che in estate è stato ad un passo dalla panchina della Salernitana. Il tecnico, intervistato da Angelo Giuliani, è tornato su quella vicenda a margine del Festival del Calcio Italiano. "Non si è conclusa questa situazione con grande dispiacere perché per me Salerno rappresentava davvero qualcosa di incredibile. Il direttore Petrachi so che mi seguiva da tanto tempo, appena c'è stata la possibilità e mi aveva contattato, la cosa mi gratificava tantissimo. Evidentemente ci sono state cose che esulano dal discorso tecnico tattico, per cui non se n'è fatto nulla".

Sul campionato della Salernitana: "Era ovvio all'inizio mantenere il profilo basso, ritengo che la rosa sia importante ma è stata allestita all'ultimo momento perché c'erano da fare diverse operazioni in uscita, i ragazzi sono arrivati alla spicciolata e senza una preparazione adeguata. Quando le cose partono così e magari il risultato tarda a venire, inizia il malcontento. Ma credo che alla lunga questa sia una squadra debba venire fuori perché ha valori importanti. E qualora non dovesse venire fuori per un campionato ambizioso, l'errore sarebbe quello di buttare tutto a mare e ripartire da zero perché ci sono contenuti tecnici davvero importanti".

E sul ribaltone in panchina e sulle chance di una nuova chiamata da Salerno, Fontana ha chiarito. "Non ci ho pensato, perché mi arrivavano segnali da giornalisti ma non da chi doveva effettivamente fare una telefontaa. Intuivo che sarebbero andati per altri lidi come poi è stato. Conosco Colantuono, lavora da anni a Salerno, conosce la piazza ed i giocatori. Credo che sia stata la scelta migliore. Il resto è cronaca".