Giugliano in Campania

"Dobbiamo porci quella domanda, con serietà: ragazzi, cosa vi succede? E ai genitori di questo bambino, che non conosco, chiedo: come è stato educato? L'età media scende sempre di più nei casi di violenza minorile. Si deve far rete, presto, tutti, senza paura di dire quello che non va''. Lo ha detto all'Adnkronos il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, a proposito del 13enne accoltellato a Giugliano da un bambino di appena 10 anni.

"E' una notizia che devasta, ma che non meraviglia. Si deve andare a vedere in che ambiente ha vissuto questo bambino, chi sono i suoi amici. Si tratta quasi sempre di bambini fragili individualmente, ma che quando sono in gruppo, si fanno forza e quando la violenza diventa un valore per loro, ecco che il ragazzino non ha la capacità di discernere. Vedo che tanta gente ha paura di ammettere la realtà, cioè che viviamo un momento difficile, da affrontare in modo serio, non ci sono risposte semplici, non possiamo dire che tutto va bene per non mettere in crisi il turismo. Conosco solo una parola magica, ossia fare "rete", ricordando che ciò che chiama in causa i bambini, coinvolge gli adulti. Penso ai social, dove i bambini vedono quello che vogliono, il torbido ha fascino sui bambini", osserva il parroco. "Apriamo oratori, chiese, le forze dell'ordine facciano controlli più serrati ma tutto parte dall'impronta familiare e su questo siamo in piena emergenza. Tante madri, dopo gli svariati omicidi di minori, temono per la vita dei loro figli", l'appello di don Maurizio.