Napoli

Gennaro Capodanno, presidente del comitato valori collinari, interviene, ancora una volta, sulle vicende legate alle luminarie natalizie, la cui installazione è iniziata in questi giorni nelle due principali strade del Vomero, via Scarlatti e via Luca Giordano, con corde di sostegno però che sono state, in molti casi, legate ai rami e alle chiome dei platani secolari presenti lungo le due arterie in questione, in aperta difformità alla direttiva al riguardo emanata dagli uffici preposti dell'amministrazione comunale partenopea, la quale vieta espressamente allestimenti di cavi elettrici, funi, tiranti sul tronco e sulla chioma degli alberi nonché l’utilizzo di chiodi, filo di ferro o quant’altro,  come già segnalato peraltro nei giorni scorsi.

"Già all'atto delle prime installazioni - afferma Capodanno - le luminarie hanno fatto storcere il naso a molte persone, come si evince dai commenti raccolti stamani per strada. Segnatamente  le critiche riguardano le luminarie che si stanno allestendo nelle isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano, ritenute del tutto inadatte all'importanza, anche storica e architettonica, dei tratti stradali in questione.

Difatti  - puntualizza Capodanno -   non hanno nulla a che vedere con le cosiddette "luci d'artista", presenti in altre città e, negli anni scorsi, anche in alcuni quartieri di Napoli. In molte persone anziane invece riportano la mente ai ricordi delle vecchie luminarie che si installavano a Napoli durante le feste della Piedigrotta, svoltesi nel capoluogo partenopeo fino agli inizi degli anni '80.

Laddove - ricorda Capodanno -,  in occasione delle festività natalizie del 2014, con la collaborazione dei commercianti, strade e piazze del Vomero furono illuminate con quelle che vennero denominate le "luci d'autore", progettate sulla scorta di disegni realizzati e donati dagli artisti Riccardo Dalisi e Carlo Fermariello e realizzate da maestranze campane con speciali impianti a risparmio energetico. In particolare l'opera di Dalisi fu incentrate su alcune maschere mentre quella di Fermariello fu imperniata sul principio di causa ed effetto. Tali installazioni destarono all'epoca notevole interesse, costituendo peraltro una notevole attrattiva e contribuendo al notevole flusso, anche turistico, che si registrò al Vomero quell'anno, per tutto il periodo natalizio.

E' auspicabile - sottolinea Capodanno -  che, in tempi rapidi, si cerchi di porre rimedio all'attuale situazione ma anche che venga varato un programma di eventi da realizzare nel corso dell'intero periodo delle festività natalizie al fine di venire incontro, in maniera concreta, alle esigenze di un settore, quello del terziario commerciale, in forte difficoltà, come si evince dalla recente chiusura di numerose attività, molte delle quali storiche, perlopiù sostituite da esercizi pubblici per la somministrazione di cibi e bevande.

Un settore che non solo garantisce possibilità occupazionali a migliaia di persone, tra operatori e addetti, considerando anche l’indotto, ma costituisce anche un potenziale attrattore  per turisti e acquirenti provenienti da tutta la Campania ma pure dal resto dell'Italia e dai paesi esteri.

Sulle questioni sollevate Capodanno lancia un pressante appello al sindaco di Napoli, Manfredi e all'assessore al commercio, Armato.