Cerreto Sannita

Cerreto Sannita pronta per la quinta edizione del Cerro d'Oro. Crescono l'entusiasmo e la partecipazione intorno a questa manifestazione voluta dalla Coldiretti insieme con l’Aprol, l’associazione che raccoglie circa 6.000 olivicoltori campani, 800 dei quali sanniti.
Un appuntamento nel quale, oltre a premiare il miglior produttore di Evo, si fa il punto della situazione su di un prodotto tra i più qualificanti dell’agroalimentare campano in generale e sannita in particolare.
Il Sannio è la seconda provincia per quantità di olio extravergine prodotto dopo Salerno e davanti ad Avellino, Caserta e Napoli. L’evento si svilupperà nel corso di due giornate. Si parte sabato 16 novembre 2024 dalle 15 in poi, con il panel di assaggi degli oli concorrenti in forma, naturalmente, rigorosamente anonima. A coordinare l’iniziativa, Maria Luisa Ambrosino, capo panel della Cciaa di Napoli.
Domenica 17 novembre 2024 dalle ore 11, nell’aula magna del “Palazzo del Genio”, e' in programma il convegno dal titolo “Oleoturismo e sviluppo locale: opportunità per il territorio”.
“E’ nostro dovere accendere i fari su di un’eccellenza assoluta del nostro patrimonio agricolo, che deve diventare sempre di più un vero e proprio volano di sviluppo per il settore primario dell’economia” afferma Gennarino Masiello, presidente provinciale e vice nazionale della Coldiretti.
“Ci sono tutte condizioni – aggiunge – perché questo avvenga. Ha un potenziale di crescita e conquista dei mercati più che notevole. Si pensi ai risultati che aglianico e falanghina hanno ottenuto negli ultimi trent’anni grazie alla capacità, alla professionalità dei produttori accompagnate da una sagace, puntuale attività di promozione. Per quel che concerne l’olio, si sta vivendo, negli ultimi tempi, la stessa esperienza: si continui dunque su questa strada che ha visto il successo, in ogni angolo del mondo, dei nostri vini. Bisogna insistere sul dato che si tratta di un alimento essenziale, al punto che, come per i vini, diventi naturale predisporre una carta con la quale si dia contezza degli abbinamenti possibili dell’olio con il cibo. Un compito – è questa l’ambizione da nutrire - da affidare alla cura di una figura professionale sostanzialmente nuova come quella dell’assaggiatore di olio, la cui funzione dovrà essere identica a quella del sommelier. Bisogna in definitiva creare cultura intorno a questo prodotto – conclude -, consapevolezza della sua bontà, che non teme confronto. Di certo – conclude – una spinta per creare una simile realtà potrà venire in larghissima misura dall’olio Igp Campania”. Al termine dell’incontro, si procederà alla premiazione dei vincitori del “Cerro d’Oro” 2024.