di Paola Iandolo
La svolta per il caso di Mimì Manzo potrebbe essere davvero imminente. L'aveva preannunciato la scorsa settimana il procuratore Domenico Airoma. Intanto la figlia Romina, indagata, continua a lanciare appelli. “Non ho paura del processo ma che non si conosca mai più la verità”. Romina Manzo, indagata con l’accusa di sequestro di persona, nel fascicolo aperto dalla procura per far luce sulla scomparsa del padre, di cui si persero le tracce l'8 gennaio del 2021, precisa di non aver alcun timore di dover affrontare un processo, ma solo di non venir mai più a conoscenza cosa è accaduto al padre, di non potergli garantire una degna sepoltura. Romina sostiene che “insieme a mio fratello Francesco cerchiamo ogni giorno di focalizzare quanto accaduto quella sera ma non riusciamo a darci una spiegazione”.
Anche l’avvocato Federica Renna, che assiste da quattro anni Romina è ansiosa di comprendere quale sia l’ipotesi accusatoria nei confronti della sua assistita. “Finalmente potremo leggere gli atti. In questa vicenda la macchina investigativa ha dimostrato grosse falle”.