Napoli

La Campania, oggi, è la regione più sostenibile d'Italia, una posizione che appare lontana anni luce rispetto a un passato segnato dalla gestione disastrosa dei rifiuti. Come ha dichiarato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, la trasformazione è stata una vera e propria sfida, ma i risultati raggiunti sono straordinari. In un anno e mezzo, la Regione si libererà finalmente delle ecoballe, con circa 4,3 milioni di tonnellate di rifiuti. Questo è solo uno dei tanti traguardi che segnano una significativa inversione di rotta nel settore ambientale, con la Campania che si conferma all'avanguardia nella produzione di energia rinnovabile.

Durante la presentazione del Rapporto Comuni Rinnovabili, Campania 2024, a cura di Legambiente, De Luca ha evidenziato i successi nella produzione di energia eolica, con la Regione che oggi produce ben il 52% dell'energia eolica d'Italia, un risultato notevole se si considera il suo territorio densamente urbanizzato e con una popolazione che vive in una delle aree più congestionate d'Europa. Nonostante le difficoltà logistiche e paesaggistiche, la Campania è riuscita a integrare le rinnovabili nel suo mix energetico, investendo su tecnologie innovative che permettono di minimizzare gli impatti ambientali delle installazioni eoliche, pur riconoscendo l'importanza di bilanciare sviluppo e tutela del paesaggio.

I dati del Rapporto Comuni Rinnovabili confermano l'andamento positivo: nel 2023, la potenza installata è aumentata del 9%, mentre la produzione di energia è cresciuta dell'11%. L'aumento è evidente anche per il fotovoltaico (+36% nel numero di impianti, +21% della potenza) e per l'eolico (+21% nella produzione), senza dimenticare l'idroelettrico, che segna un +38%. La Campania ha raggiunto i 3,77 GW di potenza installata, con una produzione di 6,69 TWh, e nel 2023 sono stati installati circa 300 MW di nuova potenza.

Secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, il modello campano dovrebbe essere un esempio per tutte le altre regioni italiane, in particolare quelle del Sud, che spesso si trovano a bloccare o rallentare la transizione energetica. In Campania, al contrario, le autorizzazioni per nuovi impianti vengono rilasciate tempestivamente, con le giuste valutazioni ambientali e, quando necessario, correttivi sui progetti, evitando di rimanere ancorati a tecnologie obsolete. Questo approccio dinamico ha permesso alla Campania di non solo ridurre il suo impatto ambientale, ma anche di creare opportunità di lavoro e sviluppo in un settore strategico come quello delle energie rinnovabili.

Per Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente, la Campania è un esempio virtuoso di come si possa gestire la transizione energetica nel rispetto delle comunità locali, coinvolgendo enti, cittadini e imprese in un dialogo costruttivo. I dati presentati evidenziano come la Regione stia non solo accelerando sulla strada della sostenibilità, ma anche giocando un ruolo politico chiave per la difesa delle rinnovabili su scala nazionale.

In conclusione, la Campania è oggi un faro per l'Italia nella gestione della sostenibilità energetica, e la sua esperienza rappresenta una lezione di buone pratiche da seguire, per un futuro in cui l'ambiente e l'energia rinnovabile non siano più visti come un problema, ma come una risorsa strategica per lo sviluppo del Paese.