Senza peli sulla lingua. Nel rispetto del suo carattere forte, duro, schietto. Il direttore sportivo Gianluca Petrachi presenta Stefano Colantuono ma non lesina attacchi frontali a proprietà e dirigenza. La delusione è soprattutto per le parole post-Bari: “Mi sono sentito tirato in ballo anche perché siamo tutti in discussione. Non è piaciuto assolutamente il passaggio nella conferenza, l’ho detto a Iervolino perché non l’ho trovato di gradevole gusto. Io ho eredito delle cose che mi portano ad avere 9 milioni di euro lordi solo per cinque calciatori. Con il mio operato avremmo avuto un monte ingaggi di 9 milioni di euro. Ci metto la faccia e sono però più motivato di prima e più agguerrito di prima. Mi piacerebbe però a gennaio inserire calciatori senza far conto con i vincoli”.
Il discorso scivola poi su Iervolino: “Spero di fare i conti con un presidente presente. Nelle ultime settimane ha ripreso di nuovo in mano la situazione e sono felice perché volevo questo, volevo farlo rinnamorare della Salernitana. Ora mi auguro di averlo al mio fianco anche nel mercato di gennaio. So che è un ambizioso come sono io e mi auguro possa esserci margini di movimento”. E ancora: "Iervolino è ambizioso, pensare di fare la B è qualcosa che lo mortifica. A volte noi dobbiamo essere bravi a fare i pompieri, questa è una squadra che come si infiamma tende a deprimersi. Io, dopo la visita alla squadra, non sono stato molto contento dei messaggi che sono passati. Dissi a Martusciello che volevo entrare nello spogliatoio e tranquillizzare tutti, vedevo troppo entusiasmo. Perché con i proclami non si va da nessuna parte. Forse la squadra si è sentita più forte di quello che era, ci siamo specchiati un po' troppo. Ma sono convinto che questa squadra possa resettare e giocare in maniera più sporca".
E poi la stoccata su Busso: “Si è avvicinato da poco nel mondo del calcio, conosce molto poco. A volte quando non si sa di calcio, scappano parole. Lui ci sta mettendo l’anima e vorrebbe che questa squadra decollasse, soffrendo per questo momento difficile”.
Qualche stoccata anche a Giovanni Martusciello e sul suo integralismo: “Alcune criticità le avevo notate già due mesi e mezzi fa. Ho avuto con il mister un rapporto molto forte col mister Martusciello e ne parlavo tutti i giorni. C’erano delle cose che non funzionavano e ho dato il mio supporto ma anche la mia visione senza però pretendere che venissero attutate poi alcune soluzioni. Il mister aveva una visione ma io credevo che in B servisse anche qualcosa di diverso, magari giocare in funzione dell’avversario. Invece si è percorso sempre la stessa linea. E si è finito per prendere sempre i gol e compiere sempre gli stessi errori. Per quello ho deciso di cambiare passo”.