“Questo è il mio lavoro”. Stefano Colantuono non poteva dire di no. Ha accolto la chiamata della “sua” Salernitana e con grande ardore e sentimento che lo lega alla piazza granata (anche in nome del contratto che lo lega fino al 30 giugno 2025 ma sul quale si lavorerà per un prolungamento) e ha detto nuovamente di sì. “Sono molto legato a questa piazza e poi mi sento un uomo della società ma anche di questa città”, furono le parole durante la sua presentazione nello scorso marzo, quando raccolse il testimone da Fabio Liverani ereditando una squadra a pezzi, con l’obbligo morale di salvare almeno la faccia e onorare la storia.
Ora la musica è diversa. Colantuono deve intervenire con urgenza per evitare un clamoroso doppio salto all’indietro. Perché l’involuzione della Salernitana è ben fotografata dal terzultimo posto in classifica in compagnia di Carrarese e Sudtirol, da tredici punti in altrettante gare che sono un campanello d’allarme pericolosissimo, impossibile da sottovalutare. Questa mattina sarà presentato alla stampa e poi di corsa, da domani, al lavoro per provare a modificare l’assetto e l’atteggiamento della Bersagliera. Possibile un intervento con cambio di modulo, con la Salernitana che potrebbe affidarsi inizialmente al 3-5-2 anche in attesa del mercato e di rinforzi sia in mediana che in attacco. Giorni di riflessioni e di valutazioni. “Questo è il mio lavoro”: il Colantuono-quarter è pronto ad iniziare.