Napoli

Prosegue ad oltranza la vertenza dei lavoratori Gesco che questo pomeriggio sono tornati a manifestare al centro direzionale, mentre è in corso il consiglio regionale della Campania.

I lavoratori intendono chiedere ai capigruppo di rendere operativo l’ordine del giorno dello scorso 5 novembre, con cui il consiglio regionale impegnava la giunta della regione Campania “a favorire, nell’ambito delle proprie prerogative, il riavvio del confronto tra l’Asl Napoli 1 centro e il consorzio Gesco, che consenta di giungere a una positiva risoluzione della vertenza, in grado di tutelare, nel contesto degli obblighi contrattuali assunti e scongiurando il taglio delle risorse prospettato, il lavoro degli operatori e la proficua collaborazione tra Servizio sanitario ed enti del Terzo settore, a garanzia della continuità delle cure”.

È da oltre un mese che i lavoratori (operatori sociali, psicologi e assistenti sociali) manifestano per protestare contro la decisione della Asl Napoli 1 Centro di rinunciare al contratto con le coop sociali (in Rti di cui Gesco è capofila) con un anno e mezzo d’anticipo.

I lavoratori hanno manifestato nei punti nevralgici della città, dal Maschio Angioino alle poste centrali, all’aeroporto, alla stazione, nelle piazze principali e infine davanti alla Regione e hanno occupato per un giorno e una notte la sede dell’Asl al Frullone, dopo il rifiuto del direttore generale Ciro Verdoliva di riceverli.

La decisione di interrompere il contratto pesa drammaticamente su circa 300 lavoratori, costretti a lasciare il lavoro dopo moltissimi anni di impegno e sacrificio a favore degli utenti e pazienti della Asl napoletana. Ha conseguenze gravissime per sofferenti psichici, anziani affetti da patologie della terza età (Alzheimer, demenza senile), disabili, che perdono i loro punti di riferimento, e per le loro famiglie.