"Un chilo di carne ed un chilo di pasta: a tanto equivale l’incremento mensile, 24 euro lorde, che il ministero della funzione pubblica ha messo sul piatto per il rinnovo del contratto del personale di polizia per le indennità accessorie, ivi compreso il compenso per il lavoro straordinario.
Complessivamente la proposta del nostro datore di lavoro è semplicemente offensiva: un aumento medio mensile pari ad euro 173,61 al lordo delle ritenute previdenziali, fiscali e quelle addizionali e regionali e dalla cui somma va anche sottratta, per il 2024, l’indennità di vacanza contrattuale già percepita".
Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato polizia penitenziaria per il quale “ad alcune settimane dall’ultimo tavolo tecnico il rinnovo che ha superato abbondantemente i tre anni di “vacanza” sembra registrare passi indietro e non in avanti rispetto alle legittime richieste del personale penitenziario.
Su tutti gli aumenti proposti di solo 20 centesimi per indennità notturna (da 4,30 a 4,50 euro) ed indennità di specificità (meno del caffè e del cappuccino, da 1,50 a 4,00 euro).
Da parte nostra, aggiunge Di Giacomo, non smetteremo di rivendicare un rinnovo dignitoso per restituire dignità ai servitori dello Stato che nello svolgere il proprio dovere quotidianamente mettono a rischio la propria incolumità fisica, lavorano ormai da sempre con turni di 12-14 ore, accumulando decine di ore di straordinario e soprattutto decine di giorni di ferie non godute.
Contestualmente ad aumenti dignitosi in busta paga che permettano almeno il recupero del potere d’acquisto per le donne e gli uomini in divisa continuiamo a chiedere un piano straordinario di assunzioni e accettabili condizioni di lavoro e di vita per contrastare il preoccupante fenomeno dei suicidi tra i lavoratori di polizia. Infine l’attivazione della previdenza complementare per garantire un futuro sicuro al personale penitenziario che va in pensione”.