Avellino

C'è un'analogia possibile tra le elezioni in Usa e lo scontro che s'è aperto in Campania per le Regionali. La Harris ha perso anche perché la sua è stata una candidatura imposta da un apparato del partito che ha liquidato anche in malo modo il presidente in carica. Gli elettori non apprezzano mai quando un candidato viene imposto dall'alto. Abbiamo degli esempi lampanti anche in Campania, basta dare uno sguardo a quello che è successo negli ultimi anni tra Avellino e Benevento.

Allora non è un'eresia dire che De Luca può essere il Trump della Campania, un candidato avanti con gli anni, che parla alla gente del suo territorio e promette di risolvere quelli che sono i veri problemi che si vivono quotidianamente. Schlein se ne renda conto.

Imporre un magistrato (si fa il nome di Cantone) o un candidato dei 5 Stelle (ormai un movimento in via di estinzione che lo stesso Pd targato Schlein ha fagocitato) sarebbe un errore madornale. Con De Luca va trovata un'intesa, altrimenti il campo largo diventerà anche in Campania un camposanto con la prevedibile conseguenza che il centro destra conquisti Palazzo Santa Lucia come avvenne dieci anni fa con Stefano Caldoro. E oggi il copione potrebbe ripetersi se la coalizione di governo si affida a un candidato autorevole e competitivo come potrebbe essere Matteo Piantedosi, sempre che il Ministro dell'Interno voglia impegnarsi in una sfida cruciale per il futuro di un territorio che è sempre anche il suo.