Hanno agito in pieno giorno, in una strada particolarmente frequentata perchè sede anche di alcune attività commerciali. Via Salvemini, nella zona alta della città: è qui che i malviventi hanno ancora colpito, prendendo di mira, stavolta, l'abitazione di un avvocato. Secondo una prima ricostruzione, era da poco passato mezzogiorno quando la donna che si occupa delle pulizie nell'appartamento preso di mira ha sentito trillare il citofono, attraverso il quale qualcuno le ha chiesto dove fosse l'amministratore del condominio.
Lei ha risposto che non ne aveva idea, senza immaginare che quella domanda fosse finalizzata a sapere se in casa ci fosse qualcuno. La signora, terminato il suo lavoro, è andata via, sotto gli occhi dei ladri che stavano attendendo quel momento. All'incirca dovevano essere le 12.30. Sono entrati nel palazzo ed hanno raggiunto il sesto piano: hanno forzato la porta d'ingresso e si sono introdotti nella dimora, andando dritti all'obiettivo: una cassaforte a muro, nella quale erano custoditi denaro ed oggetti preziosi, alcuni di valore affettivo, che sono riusciti a sradicare e ad infilare in un borsone che uno di loro ha indossato a tracolla, rifacendo lo stesso percorso a ritroso in compagnia di un complice.
Entrambi sono poi saliti a bordo di un furgone bianco, dove c'era ad attenderli un terzo balordo, e se la sono svignata, facendo perdere le loro tracce. L'allarme è scattato dopo un quarto d'ora: è il lasso di tempo trascorso tra il raid ed il rientro della professionista , costretta, suo malgrado, a dover fare i conti con i segni lasciati dalla 'visita'.
I carabinieri hanno eseguito i rilievi, le indagini puntano a risalire agli autori di un furto messo a segno senza che nessuno abbia udito rumori o notato qualcosa di strano. Resta lo sconcerto per la facilità con la quale l'incursione è stata portata a termine: l'ennesima, purtroppo, a Benevento e in più centri della provincia. Una escalation che non deflette in alcun modo, suscitando una crescente e legittima preoccupazione nell'opinione pubblica. Perchè, al di là dei danni materiali, il fenomeno criminoso si accompagna ad una profonda amarezza delle vittime, violate nella loro intimità.