"Non restiamo indifferenti". Così il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Giuseppe Panico, sui social ha voluto commentare la fiaccolata di solidarietà organizzata in memoria di Santo Romano, il 19enne ucciso a colpi di pistola dopo una lite.
"Questa tragica vicenda - scrive Panico - ci riporta indietro di 20 anni. Dopo la generazione di Paolino Avella, in questi giorni nasce la generazione di Santo Romano. La vittima incolpevole del nostro cancro sociale ha portato i nostri giovani già a schierarsi dal lato giusto della nostra società. Quello della gente perbene che ripudia il marcio che ci circonda. E grazie a Santo e alle tanti giovani vittime di questi mese, è nata una spontanea contaminazione che non ha lasciato nessuno indifferente. Dopo l'omicidio nessuno ha avuto paura, né si è girato dal'altro lato. I giovani presenti hanno prontamente portato l'amico colpito in ospedale, senza preoccuparsi del sangue sulle loro maglie, hanno passato la notte in caserma a fornire i dettagli ai Carabiieri, che non si sono dati pace fino all'arresto. Questi giovani si sono messi davanti alle telecamere, esponendosi senza temere ripercussioni dei vigliacchi che scorrazzano sui nostri territori. Dopodiché con dignità per due giorni hanno pianto il loro amico sul luogo del delitto, in un posto simbolico per noi. Davanti al totem della pace, sull'ingresso del Municipio. Abbiamo chiesto ai giovani di esporre uno dei manifesti dedicati a Santo e lasciarlo qui come monito a tutti noi. Il nostro sguardo e l'ascolto in questi due giorni è stato su di loro: una generazione che nessuno ascolta, ma dalla quale abbiamo molto da imparare", le parole della fascia tricolore vesuviana che ha postato anche una foto, allegata a questo articolo.
Intanto, il tema della violenza giovanile è stata al centro della riunione in Prefettura a Napoli, in occasione del comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico.
"Abbiamo ribadito la stessa richiesta degli altri colleghi sindaci. Un'attenzione nazionale con potenziamento su tutta l'area metropolitana di Napoli. Non possiamo fare la guerra tra poveri e sono necessarie risorse adeguate nei processi di sicurezza ed in quelli educativi. Ieri con un territorio iper controllato c'è stato un ennesimo tentativo di furto in abitazione. Abbiamo di fronte una criminalità incontrollata e ci vogliono misure adeguate non ascrivibili all'ordinarietà".
Il Comune vesuviano si costituirà parte civile nel processo sull'omicidio "a sostegno della famiglia di Santo e - aggiunge il sindaco - coinvolgeremo le associazioni anticamorra al fine di dare un supporto qualificato. Ai tanti presenti ho chiesto di sostenere con amore la famiglia, provando a colmare il vuoto fisico di una incondolabile perdita. I giorni a venire saranno più difficili e solo remando tutti nella stessa direzione potremo dare una Speranza ai nostri giovani. La casa comunale - conclude - è aperta e disponibile per coloro vogliano dare un contributo collettivo. Perché noi non saremo mai indifferenti".