Avellino

La sconfitta contro il Taranto, penultimo in classifica alla vigilia del tredicesimo turno, senza tecnico e vice al "Partenio-Lombardi" in attesa di una svolta societaria, dopo 6 vittorie di fila: si ferma la corsa dell'Avellino all'improvviso e l'obbligo della squadra biancoverde sarà quello di una reazione immediata. Nulla è scontato e la tredicesima gara in campionato vale come una sintesi sui valori stagionali delle squadre e sull'imprevedibilità di un torneo che riserva sorprese costanti. Dopo 19 punti su 21 la gestione tecnica di Raffaele Biancolino ha trovato il primo stop, quello inimmaginabile alla vigilia. Per il Pitone è ingiusto guardare troppo ai festeggiamenti post-vittoria con il Trapani o per il -4 dalla vetta dopo il pari del Benevento a Crotone e nei fatti la prestazione di squadra presenta più l'assenza della qualità espressa nei 6 successi consecutivi che la superficialità nell'atteggiamento.

Rimpianti per il legno colpito da Patierno

Sin dall'avvio di gara con i rossoblu l'Avellino è parso meno brillante dal punto di vista tecnico e fisico che mentale. Cosimo Patierno è andato a segno a gioco fermo con segnalazione di fuorigioco e ha centrato una traversa con una bellissima giocata che avrebbe meritato sorte diversa. Dall'altra parte il Taranto con Gianluca Mastromonaco ha costruito due soluzioni e, se sulla prima Mattia Speranza non ha trovato lo specchio da buona posizione, sulla seconda chance Giuseppe Battimelli ha colpito di testa sorprendendo la linea difensiva biancoverde. La ripresa ha confermato le sensazioni della prima frazione e già chiare con Marco Armellino costretto al cambio prima dell'intervallo per noie muscolari. Solo in una serie di scambi rapidi i lupi hanno trovato un vantaggio concreto e non sfruttato a dovere contro il muro difensivo alzato dal Taranto a maggior ragione dopo il gol.

Qualità anche senza andare "come un treno"

Biancolino ha certificato il segnale emerso al "Partenio-Lombardi": l'Avellino dovrà costruire la qualità anche con un motore diverso perché non sarà sempre possibile correre come quel treno spesso evocato dal tecnico. Con l'assenza di Michele D'Ausilio lo staff tecnico andrà a caccia di nuove risorse che passano da Alessio Tribuzzi e Daishawn Redan. Alla costanza di Patierno c'è l'altalena di Gabriele Gori in termini di prestazione e Michele Vano non ha avuto un rientro brillante dopo l'infortunio. Sul messaggio lo segue anche Dimitrios Sounas. Dall'equilibrio mancato passa la necessità della reazione nel prossimo match al "Viviani" di Potenza che sarà anticipata: da lunedì (ore 20.30) a domenica (ore 12.30).

Avellino-Taranto 0-1: le foto del match - le foto dei tifosi