Avellino

Con il nuovo anno la programmazione dei fondi europei 2014-20 va all’ordine del giorno in provincia di Avellino e in Campania. Mentre dalla politica arrivano appelli ai sindaci perché promuovano le azioni necessarie ad accelerare la programmazione, con la presentazione in Consiglio provinciale delle linee guida per il suo quadriennio, il Presidente Domenico Gambacorta ha avanzato la candidatura di Palazzo Caracciolo per il coordinamento degli enti locali. Recuperando il Piano Territoriale di Cordinamento Provinciale (targato Sibilia-Coppola) e lo strumento di raccordo con le parti sociali (targato Sibilia-De?Mita-Cgil, Cisl, Uil e Ugl-Confindustria), il Presidente dell’ente di area vasta ha offerto un modello preciso di governance: alla base gli enti locali, rappresentati dalla Provincia ai tavoli sovraordinati regionale e nazionale, di fianco le parti sociali attraverso il ‘tavolo dello sviluppo’, con il Consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci camere del dibattito sulle linee strategiche. Nella visione che scaturisce dalle linee programmatiche di Gambacorta, è la Provincia, forte della rappresentanza dell’intera area vasta, non il Comune Capoluogo (che resta comunque autonomo su tutti i tavoli della programmazione comunitaria) a guidare il processo di individuazione degli obiettivi strategici e della negoziazione sul mercato. Se in questo il sindaco di Ariano mantiene in parte i propositi che erano presenti nella piattaforma elettorale del suo avversario, Paolo Foti, è anche vero che piazza del Popolo sembra intenzionata a difendere un ruolo che le norme attribuiscono direttamente alle città capoluogo comprensoriale come Avellino. Come ha affermato lo stesso Foti, prendendo atto della sconfitta elettorale nella corsa alla guida dell’ente di palazzo Caracciolo, la sua amministrazione proseguirà con la tabella di mercia indicata in questi due anni (con gli elettori nella primavera del 2013, quindi con i passi compiuti dall’assessore Paolo Ricci, dalla consigliera delegata Nadia Arace e, nell’ultimo periodo, dal nuovo assessore Marietta Giordano). L’obiettivo di Foti (schematicamente proposto a lato), al di là del merito di una strategia per rendere più competitiva una provincia che deve tornare a crescere e a produrre posti di lavoro, punta a convogliare tutte le risorse su un solo onnicomprensivo e articolato programma di sviluppo, a fronte dei sette precedenti con l’agenda 2007-13. In questa sua visione il Consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci di Palazzo Caracciolo si pongono al servizio dei Comuni, supportando lo sforzo del coordinamento istituzionale affidato al Capoluogo, che proceduralmente è abilitato ad agire a Napoli e, soprattutto a Roma, presso l’agenzia governativa istituita nel 2013 e resa operativa nel 2014.