"Oramai - esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari - il quartiere napoletano del Vomero, con i suoi 48mila residenti, su appena due chilometri quadrati di superficie, e con i quasi duemila esercizi commerciali a posto fisso, che, notoriamente attraversano un lunga crisi, al punto che non passa giorno senza che non si annunci la chiusura di qualcuno di essi, con le istituzioni preposte che sinora non hanno mosso un dito per venire incontro ai commercianti storici e gli artigiani locali in difficoltà, anche attraverso la riduzione dei numerosi balzelli ai quali sono soggetti, somiglia sempre di più a uno dei tanti paeselli della provincia partenopea, dove, pure per richiamare persone da altre zone limitrofe, tradizionalmente si organizzano sagre e fiere al fine di promuovere prodotti mangerecci.
In passato, - ricorda Capodanno - quando il Vomero, a parte alcuni casali, era una lunga distesa di giardini e di terre coltivate, coltivazioni tra le quali prevaleva il broccolo, una sagra di prodotti della terra avrebbe certamente avuto una ragione d'essere. Oggi certamente no.
Invece - afferma Capodanno - da quando sono stati chiusi alcuni tratti di strada in via Scarlatti, in via Luca Giordano e più di recente in piazza degli Artisti, per i quali pomposamente si parla di aree pedonalizzate, benché le auto continuano a transitare e a sostare, anche perché non è stato contestualmente realizzato neppure uno stallo di parcheggio pubblico limitrofo, si è colta l'occasione, oltre che di consentire l'invasione di gazebo, ombrelloni, tavolini e sedie di varia foggia e dimensione, a servizio delle numerose attività per la vendita e la somministrazione di cibi e bevande apertesi negli ultimi tempi, costringendo i pedoni a fare lo slalom per passeggiare, anche per autorizzare tutta una serie di fiere e sagre di prodotti alimentari che, peraltro, nulla hanno a che fare con le caratteristiche del luogo.
Iniziative - puntualizza Capodanno -, che, tra l'altro creano non poche difficoltà alle attività commerciali a posto fisso della zona interessata, segnatamente sotto l'aspetto economico dal momento che i passanti, attratti dalla degustazione dei prodotti alimentari venduti negli stand, disertano i tanto esercizi commerciali a posto fisso della zona, con particolare riguardo a quelli adibiti alla vendita di prodotti similari, alimentando la crisi in atto".
Capodanno ancora una volta sollecita l'amministrazione comunale affinché emani provvedimenti atti a vietare l'organizzazione di tali tipi di manifestazioni al Vomero, segnatamente nei tratti di strada chiusi al traffico veicolare e destinati al solo transito pedonale di via Scarlatti e di via Luca Giordano, anche a ragione della sempre crescente presenza delle attività adibite alla somministrazione di cibi e bevande, che occupano buona parte del suolo pubblico antistante l'esercizio commerciale al coperto e che hanno già trasformato il quartiere collinare partenopeo in un fast food a cielo aperto.