Benevento

E' stata presentata presso la sala Vergineo del Museo del Sannio l’opera “La chiesa di Santa Sofia a Benevento”, una pubblicazione che esplora la storia e il significato artistico e culturale di uno dei monumenti simbolo della città, la chiesa di Santa Sofia, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2011.

Il volume rappresenta il frutto di una collaborazione avviata nel 2020 tra l’Accademia di Santa Sofia e il Dipartimento di Lettere e Beni culturali dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

Salvatore Palladino, presidente dell’Accademia di Santa Sofia, ha espresso l’importanza della collaborazione alla base di questo progetto: «Abbiamo avuto la fortuna di trovare persone che avevano in comune i nostri stessi obiettivi. Si tratta di un lavoro che è un unicum nel suo genere», ha dichiarato Palladino, sottolineando come l’iniziativa rappresenti un esempio di sinergia tra enti culturali e istituzioni.

A presenziare per i saluti istituzionali, l’assessore comunale alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini, che ha espresso il proprio apprezzamento per il lavoro dell’Accademia: «Una giornata che rende giustizia a un modo di dare vita alle opere che l’Accademia di Santa Sofia compie attraverso forme di collaborazioni con tutte le istituzioni. Un gioiello come la chiesa di Santa Sofia deve essere valorizzato attraverso queste iniziative», ha commentato, confermando il valore della pubblicazione come strumento di sensibilizzazione per cittadini e turisti.

Il volume è stato realizzato dal professor Marcello Rotili e dalla professoressa Silvana Rapuano, che ne hanno raccontato il contenuto e gli obiettivi. Il prodotto editoriale è arricchito da materiali multimediali in 3D, realizzati da Enrico Babilio. La professoressa Rapuano ha illustrato il progetto grafico, sottolineando la cura nella selezione di immagini ad alta definizione, pensate per accompagnare il lettore nella scoperta della chiesa.

«Un lavoro che ha la finalità di valorizzare la chiesa di Santa Sofia cercando di coinvolgere una fetta di pubblico non settoriale», ha spiegato la professoressa, indicando come l’opuscolo sia stato concepito per raggiungere un ampio pubblico e rendere accessibile a tutti la storia e il fascino di Santa Sofia.