(s.f.) - Nel residenziale 16.mo di Parigi, Rue Boileau, al riparo dalla frenesia della Capitale, avvolto in una intimistica atmosfera, abbiamo scoperto, in una giornata uggiosa e plumbea "Sapore", ristorante che è una vera oasi dove verdeggia e rigoglia la cucina sicula.
Sapore perché, qui, le papille titillano alla melodiosa esplosione di gusto. A capo dell'equipe del Restos, la sensibile gestione di Andrea Aniano, grafista riconvertito all'autenticità della cucina siciliana, quella di un tempo, dove tra una portata e l'altra si consolidano e s'intrecciano rapporti interpersonali vecchi e nuovi.
I piatti si sono tramandati, ricette insegnate tra i fornelli domestici dove le radici sono state saldamente nella mani della signora Angela.
Si entra in un giardino, un limoneto, circondati da ceramiche rigorosamente di Caltagirone e tessuti che ci ricordano Ortigia.
Alla parete il simbolo scelto da Andrea, a significare fede, speranza e sofferenza espiativa: un Sacro Cuore di Gesù Salvatore. Qui anche un richiamo al suo percorso personale, che ha voluto assecondare i sapori genuini vissuti nel focolare domestico. Andrea è andato dove lo ha portato il cuore, suggellando un indissociabile connubbio con la sua Sicila, la terra madre.
Le portate gustose e genuine preparate con amore dalla madre, vanno dalla "Norma" alla ottima pasta al forno, fino al'immancabile cannolo.
Vini esclusivamente del Sud italia, tra cui un eccellente Primitivo. Il personale accoglie con il sorriso e con professionalità, la sera è un fantastico brulicare di voci, di profumi e conviviali presenze. Qui ci si sente a casa, il pensiero va al cocente sole d'estate e non solo. Il segreto qui, lo diciamo a noi stessi, non è solo la sapiente opera gastronomica, ma la volontà di testimoniare la presenza della Trinacria al di là dei carretti e dei pupi. Una sapiente integrazione, con protagonisti gli Italiani emigrati Parigi.