Gerardina Corsano era una donna “d'oro che faceva da collante tra noi”, la ricordano i suoi familiari, che ancora attendono di capire perchè sia morta a 46 anni. Ne aveva tanti quando la sua esistenza si era bruscamente interrotta il 31 ottobre 2023, un giorno che resterà per sempre impresso nella memoria di quanti le volevano bene.
“Quello che vorremmo non si può avere perchè vorremmo tornare indietro nel tempo, a prima di un anno fa, e fare in modo che niente di quello che è successo si verifichi. Vorremmo tornare indietro nel tempo e salvarle la vita, come lei ha salvato noi molte volte, inconsapevolmente. Vorremmo cancellare questo anno, cambiare le cose, svegliarci da questo incubo, ma non si può. Allora siamo costretti ad andare avanti nelle nostre vite, riprendere il lavoro, gli studi, le amicizie. Come se nulla fosse, ma in realtà niente è più come prima”, scrivono i nipoti Mariassunta, Carmela, Lucia, Giovanni, Miriam e Marica.
Un giorno maledetto di fine ottobre anche per il marito, Angelo Meninno, che aveva perso la donna che aveva sposato poco più di un anno prima: chissà quante volte avrà guardato le foto di quell'appuntamento indimenticabile. Era il 18 agosto 2022: lei, vestita di bianco, era raggiante, anche se aveva avuto non poche difficoltà a comunicare alle persone alle quali da sempre era legatissima, la scelta di convolare a nozze, per regalarsi una gioia fino a quel momento mai provata. Lui, che con il fratello gestisce l'azienda di famiglia nel settore dei fertilizzanti agricoli, l'aspettava all'altare, emozionato.
Si erano scambiati la promessa di un amore eterno, spezzato all'improvviso da un evento drammatico del quale ancora si fa fatica definire i contorni. Sospetto avvelenamento, questa l'ipotesi più accreditata: accidentale o no, e provocato da cosa?
“Ormai si convive con il dolore e si va avanti, si sopravvive al meglio che si può. Dentro di noi la ferita è aperta, ribolle la rabbia, il dolore non ci fa respirare e una domanda ci tormenta: cosa è successo il 31 ottobre e nei giorni precedenti? Come può una donna di 46 anni, in salute, morire così all'improvviso?”, proseguono i nipoti.
Domande che a distanza di dodici mesi restano senza risposte. Hanno il compito di fornirle le indagini che la Procura di Benevneto sta conducendo, supportate dalle conclusioni alle quali arriveranno gli specialisti incaricati di procedere ad una serie di esami tossicologici e non. Si tratta del medico legale Carmen Sementa, del professore Alessandro Santurro, dell'Università di Salerno, e del dottore Sebastiano Leone, direttore di Malattie infettive al Moscati di Avellino.
E' a loro che il pm Marilia Capitanio aveva affidato l'incarico dell'autopsia, in vista della quale erano stati nominati anche alcuni consulenti di parte: il medico legale Monica Fonzo, la tossicologa Maria Pieri ( per i familiari della vittima, rappresentati dall'avvocato Gerardo Giorgione), il professore Pietrantonio Ricci ed il dottore Gennaro Beneduce (per il marito, con l'avvocato Fabio De Donato), il medico legale Oto Macchione ed il dottore Angelo Meninno per i titolari della pizzeria ed un medico in servizio all'ospedale di Ariano Irpino, difesi dagli avvocati Guerino Gazzella e, per il sanitario, Giuseppe Romano.
La storia è ampiamente nota: era iniziata un sabato sera, quando la coppia aveva ordinato due pizze, Angelo l'aveva condita con dell'olio al peperoncino piccante, ma dopo il primo morso aveva sentito uno strano odore ed aveva chiesto alla coniuge di assaggiarne un pezzo.
Domenica entrambi avevano partecipato ad un battesimo nel quale Gerardina era la madrina: lui aveva cominciato a star male, l'avevano portato in ospedale. Era stato dimesso, e lo stesso era accaduto a Gerardina, quando lunedì si era rivolta al pronto soccorso. Martedì mattina la 46enne era stata ricoverata perchè stava malissimo, la situazione era precipitata, fino al decesso.
Stessa sorte per Angelo, poi trasferito a Napoli, che per fortuna ce l'aveva fatta. Il locale, al quale inizialmente erano stati apposti i sigilli per una ipotesi di intossicazione, era stato poi dissequestrato, al pari delle derrate alimentari. Tante, troppe, le voci che hanno scandito questi dodici mesi, un chiacchiericcio alimentato, purtroppo, dalla mancanza di una indicazione precisa.
“Non siamo riusciti a salvarle la vita, zia se ne è andata via ed era sola in quel momento. Questo è il nostro tormento più grande. Non possiamo rassegnarci, vogliamo capire cosa è successo. E' l'unica cosa per possiamo fare per lei, ormai”, concludono Mariassunta, Carmela, Lucia, Giovanni, Miriam e Marica.
Gerardina aveva 46 anni, prima o poi si capirà se sia stata solo sfortunata, se un terribile destino si sia piazzato, insormontabile, lungo il suo percorso, spezzando la felicità alla quale aveva diritto, ma che, purtroppo, è stata breve. Troppo breve.