Benevento

Un amico di vecchia data, uno che è arrivato nel Sannio nel 2006 ed ha visto nascere l'era Vigorito prima di lasciare la sqadra giallorossa nel 2012. Sabino Oliva è stato uno dei graditi ospiti di Ottogol lunedì. “In questo periodo solo poco impegnato – ha spiegato - sono fermo dopo la bella esperienza con la Fiorentina come assistente di Marco Savorani che ora è nello staff della Nazionale insieme a Spalletti: con lui ero già stato a Roma, un anno in prima squadra e due con la Primavera, dove ho avuto con me Pierluigi Simonetti”. 

Non fa la serie C da un po' di tempo, ma la guarda sempre con lo sguardo di chi da lì è partito per nuove e più stimolanti avventure: “La serie C – dice - la guardo sempre, il girone C è difficilissimo. Io ho fatto sia l'A che il C, ma il gruppo meridionale è di una difficoltà enorme, e al ritorno i punti varranno triplo perchè i campi diventeranno sempre più caldi e ci sarà da lottare. Ma il Benevento può fare bene”.

RICONOSCENZA. “Se sono riuscito a fare l'assistente ad uno dei preparatori più importanti d'Italia – dice aprendo lo scrigno dei ricordi - lo devo esclusivamente ad una persona come Ciro Vigorito, a cui sarò per sempre grato. Per me è stato una persona straordinaria che mi ha chiamato da sconosciuto tra i professionisti nel 2006, quando ero ad Alessandria in D. A Benevento sono venuto con Pileggi. Devo ringraziare il presidente Ciro, perchè altrimenti certe esperienze straordinarie non le avrei mai fatte: con me il Benevento ha partecipato a due finali e due semifinali e ha vinto un torneo di C2. In quel periodo abbiamo formato un grande portiere come Gori: in affetti siamo cresciuti insieme anche se all'inizio qualcuno ironicamente diceva che fosse un “citofono”. Devo ringraziare lui come tutti quelli che ho allenato”.

IL PROGETTO GIOVANE. “Tornando al progetto di Ciro – dice Oliva - il Benevento gioca con dei giovani senza avere l'obbligo dei giovani: grande merito va dunque al settore giovanile. Essere primi in classifica con un portiere 2007 è qualcosa di eccezionale: tra i professionisti non ce n'è un altro, credo che anche in D sia difficile trovare un 2007. La squadra giallorossa schiera abitualmente un 2003, due 2004, un 2005 e 2007 ed è primo in classifica: non ci deve essere l'obbligo dei giovani, i giovani bravi giocano. Nunziante gioca perchè ha qualità. A 17 anni giocavano in prima squadra Peruzzi, Donnarumma, Buffon: se sei bravo giochi. Non dimentichiamoci che Alessandria, dove ho cominciato la mia carriera, ha dato i natali a Gianni Rivera, che a 16 anni giocava già in A”.

TRA PASSATO E FUTURO. “Il Benevento è una società importante, io sono arrivato con la famiglia Vigorito che aveva preso la società da 4 mesi, Sono stati straordinari, volevano portare il Benevento ad alti livelli e ci sono riusciti: c'è una grande società, un grande direttore sportivo che non c'entra niente con la terza serie, un allenatore importante per la categoria che fa lavorare benissimo la squadra: a Benevento ne parlavo tanto con De Liguori e Gori che lo avevano avuto come tecnico. Diciamo che a Benevento non manca nulla: tifoseria e stadio non c'entrano niente con la serie C. Spero che la squadra arrivi in una categoria importante e ci rimanga. Il campionato è difficile, bisogna fare un passo alla volta: Avellino ha una squadra importante, Trapani una società forte che ha grandi potenzialità economiche, però il Benevento ha dalla sua parte grandi cose”. Di previsioni però è meglio non farne, prevale la scaramanzia: “E' così: molto meglio non dire niente...”.