Avellino

Carenza di personale, capienza oltre il limite consentito e poi problemi di tossicodipendenza e psichici. Questa è la fotografia del carcere di Avellino, dove da 400 detenuti oggi ne conta circa 600 e ritenuto ormai il penitenziario tra i più pericolosi d'Italia. Oggi una nuova visita a Bellizzi da parte dei garanti dei detenuti Samuele Ciambriello e Carlo Mele. I due hanno fatto visita ai detenuti in seguito alla violenza che si è scatenata l'altra notte con un detenuto ridotto in fin di vita da un compagno di cella.

I garanti lanciano un appello forte e determinato al Dipartimento: “È inaccettabile che dieci o dodici detenuti riescano a spostarsi liberamente da un reparto all'altro, sebbene ci siano solo due agenti a sorvegliare 350-400 persone Visita ai detenuti di Bellizzi. Avellino è al centro dell'attenzione nazionale e ci chiediamo perché alcune cose continuino a non funzionare", ha sottolineato Mele, insistendo sulla necessità di interventi strutturali per prevenire il ripetersi di situazioni critiche.

Infine, Ciambriello ha ricordato che il governo ha approvato un decreto per l'assunzione di 500 agenti in tutta Italia nel 2025 e ulteriori 500 nel 2026. Inoltre, si prevede l'assunzione di 1.800 agenti entro dicembre di quest’anno, di cui 600 in Campania.

“Mancano circa 600 agenti in Campania, e ogni giorno, altri 700-800 non possono lavorare per vari motivi. Ma chi deve gestire il carcere? In questo momento, quanti agenti penitenziari lavorano nel carcere di Avellino? Il numero è instabile. L’organico dovrebbe contare circa 110-115 agenti, ma in realtà se ne trovano solo cinque. Ho posto questa domanda a chi di dovere", ha concluso Ciambriello.