Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti sono un processo complesso e unico, che mescola votazioni popolari e meccanismi istituzionali per eleggere il presidente e il vicepresidente ogni quattro anni. Ecco una panoramica dettagliata di come si sviluppano le elezioni presidenziali americane, passo per passo.

1. L’annuncio della candidatura e le primarie

Le elezioni presidenziali iniziano già due anni prima del voto con i candidati che dichiarano la loro intenzione di correre per la presidenza. Questa fase include sia l’auto-candidatura da parte degli individui, sia la selezione da parte dei partiti maggiori: Partito Democratico e Partito Repubblicano. I partiti più piccoli possono presentare i loro candidati, ma raramente riescono a ottenere consensi significativi.

Le primarie e i caucus

Ogni stato organizza primarie o caucus per permettere agli elettori di scegliere i delegati che rappresenteranno un candidato alla convention del partito. Le primarie sono elezioni standard, in cui gli elettori votano in seggi elettorali, mentre i caucus sono riunioni locali dove i sostenitori discutono e scelgono pubblicamente il loro candidato. Alcuni stati hanno primarie "aperte," dove gli elettori possono votare anche per candidati di partiti diversi dal loro, mentre altri stati adottano primarie "chiuse," riservate agli iscritti del partito.

2. La convention nazionale dei partiti

Dopo le primarie, i delegati di ciascun partito si riuniscono nella convention nazionale, un grande evento mediatico dove viene ufficializzato il candidato. Durante la convention, i delegati di ciascuno stato votano per il candidato che hanno sostenuto durante le primarie, e il candidato che raggiunge la maggioranza dei delegati diventa ufficialmente il rappresentante del partito per le elezioni generali. Questo è anche il momento in cui il candidato presidenziale sceglie il proprio vicepresidente.

3. La campagna elettorale generale

Dopo la convention, si entra nella fase della campagna elettorale generale. I candidati competono per conquistare l'elettorato a livello nazionale attraverso eventi, dibattiti, pubblicità, e strategie di comunicazione mirate. Il sistema elettorale statunitense utilizza un metodo indiretto noto come Collegio Elettorale, quindi la campagna si concentra soprattutto sugli "stati in bilico" (swing states), ovvero quegli stati dove il risultato è incerto e la popolazione è divisa tra i due principali partiti.

Il ruolo del Collegio Elettorale

Negli Stati Uniti, i cittadini non votano direttamente per il presidente ma per i grandi elettori del Collegio Elettorale. Ogni stato ha un numero di grandi elettori pari alla somma dei suoi senatori e rappresentanti al Congresso. Il sistema di assegnazione è spesso "winner-takes-all": il candidato che ottiene la maggioranza dei voti in uno stato riceve tutti i suoi grandi elettori. Solo Maine e Nebraska adottano un sistema proporzionale.

4. Il giorno delle elezioni

Il giorno delle elezioni presidenziali si tiene il primo martedì di novembre degli anni pari. Gli elettori votano per il loro candidato preferito, consapevoli che il loro voto determinerà la scelta dei grandi elettori del loro stato. In genere, i risultati elettorali sono disponibili entro la notte stessa, ma nei casi di elezioni molto combattute o con problemi logistici (come il voto per corrispondenza), il conteggio dei voti può richiedere giorni o settimane.

5. Il voto del Collegio Elettorale

A dicembre, i grandi elettori si riuniscono nei rispettivi stati per votare formalmente il presidente e il vicepresidente. Non esiste una legge federale che obblighi i grandi elettori a votare per il candidato scelto dal loro stato, ma molti stati hanno leggi che impongono fedeltà al voto popolare. Questi voti vengono poi inviati a Washington, D.C., dove, a gennaio, il Congresso si riunisce per contarli e certificare ufficialmente il risultato.

6. Il giuramento e l’inizio del mandato

Il presidente eletto viene inaugurato il 20 gennaio dell’anno successivo alle elezioni, in una cerimonia pubblica che prevede il giuramento di fedeltà alla Costituzione. Il presidente recita il giuramento sulla Bibbia o su un altro testo di sua scelta e inizia ufficialmente il mandato di quattro anni.

Considerazioni finali sul sistema elettorale

Il sistema elettorale statunitense ha suscitato dibattiti e critiche, soprattutto per l’utilizzo del Collegio Elettorale. Ci sono state elezioni in cui il presidente ha vinto senza ottenere la maggioranza del voto popolare, come accaduto nel 2000 e nel 2016. Tuttavia, il Collegio Elettorale è concepito per garantire che tutti gli stati abbiano voce in capitolo e per evitare che i centri urbani più popolosi possano dominare il voto nazionale.

Il numero di grandi elettori di ciascuno Stato è determinato dal totale dei suoi rappresentanti al Congresso, cioè dalla somma dei suoi membri della Camera dei Rappresentanti (che varia in base alla popolazione dello Stato) e dei due senatori. In totale ci sono 538 grandi elettori, e per vincere la presidenza un candidato deve ottenere almeno 270 voti elettorali.

Ecco l'elenco aggiornato dei grandi elettori attribuiti a ciascuno Stato:

  • Alabama 9
  • Alaska 3
  • Arizona 11
  • Arkansas 6
  • California 55
  • Colorado 9
  • Connecticut 7
  • Delaware 3
  • Distretto di Columbia 3
  • Florida 29
  • Georgia 16
  • Hawaii 4
  • Idaho 4
  • Illinois 20
  • Indiana 11
  • Iowa 6
  • Kansas 6
  • Kentucky 8
  • Louisiana 8
  • Maine 4
  • Maryland 10
  • Massachusetts 11
  • Michigan 16
  • Minnesota 10
  • Mississippi 6
  • Missouri 10
  • Montana 3
  • Nebraska 5
  • Nevada 6
  • New Hampshire 4
  • New Jersey 14
  • New Mexico 5
  • New York 29
  • North Carolina 15
  • North Dakota 3
  • Ohio 18
  • Oklahoma 7
  • Oregon 7
  • Pennsylvania 20
  • Rhode Island 4
  • South Carolina 9
  • South Dakota 3
  • Tennessee 11
  • Texas 38
  • Utah 6
  • Vermont 3
  • Virginia 13
  • Washington 12
  • West Virginia 5
  • Wisconsin 10
  • Wyoming 3

Maine e Nebraska utilizzano un sistema proporzionale per l’assegnazione dei grandi elettori: in questi stati, un elettore viene assegnato per ciascun distretto congressuale vinto, e i due restanti vanno al vincitore a livello statale.
Il Distretto di Columbia ha tre grandi elettori, anche se non è uno Stato, grazie al 23° emendamento della Costituzione.