Questa sera a San Siro contro il Milan per il Napoli l'inizio di un ciclo di ferro tre scontri diretti consecutivi, più l'epilogo contro la Roma dopo la sosta di novembre. In sequenza Milan, Atalanta e Inter per mettere alla prova gli azzurri e testare le ambizioni di primato contro le squadre che inseguono gli azzurri. Fino ad ora un solo vero scontro diretto, contro la Juventus. Il Napoli si è accontentato di un pareggio contro i bianconeri, poi a parte la sconfitta di Verona le ha vinte tutte. Qualcuno insinua che Conte abbia avuto un calendario agevole: tesi respinta dall'allenatore, che ad ogni modo è pronto a smentire anche gli ultimi scettici.
Il primato appare già abbastanza solido, ma nove giornate sono ancora poche per fare previsioni, e il campionato - almeno guardando ai valori delle prime posizioni in classifica - deve ancora assestarsi. Ma il mantra di Conte è pensare partita dopo partita: con un Milan che si è riposato per il rinvio della gara contro il Bologna, ma che non avrà gli squalificati Theo Hernandez e Rejinders, Conte rilancia dal primo minuto Kvaratskhelia e Politano, con Lukaku ancora favorito al centro dell'attacco ma insidiato da Simeone. Ancora fuori Lobotka, con Gilmour al suo posto a centrocampo nel ruolo di regista. Si riparte da una difesa solida, la migliore del campionato assieme a quella della Juventus. La saracinesca Buongiorno, l'affidabilità di Meret e Caprile e il ritrovato Di Lorenzo hanno fatto la differenza in questo avvio di campionato.