"Una buona Amministrazione si caratterizza, a mio modo di vedere, per la capacità di predisporre un programma strategico che parta da una visione unitaria della città, e soprattutto per l’impegno che mette nel cercare poi di realizzarlo. Allo stesso modo una buona Amministrazione si caratterizza per il tenore e la qualità delle promesse, nel senso che deve promettere ciò che è in grado di mantenere.
Quando si tratta, invece, di promesse al vento, accade solo di creare una falsa aspettativa recuperando consenso nell’immediato, ma il risultato finale è ben lontano da quello auspicabile. E’ ciò che è accaduto più volte, e continua ad accadere, a Benevento: la cosa grave è che non si fa tesoro delle esperienze pregresse per evitare di commettere gli stessi errori".
Parte da qui Rosetta De Stasio, Consigliere Comunale “Prima Benevento” per una riflessione sulla questione Solitek. "Ricordiamo tutti la promessa di una grande fabbrica di calzature, della installazione immediata del depuratore, della fornitura di acqua potabile nelle contrade che ne sono tutt’oggi prive, di una illuminazione sufficiente, di un piano traffico efficace, e, più recentemente, di un grande stabilimento
di produzione di pannelli solari e batterie con un ingente investimento da parte della società Solitek. Ora è del tutto chiaro che se la società lituana ha deciso di non venire ad investire nella nostra città per problemi legati alla sovrapproduzione cinese, la colpa non è ascrivibile all’Amministrazione. Ma è pur vero che questa Amministrazione ha costruito il consenso anche su questo, oltre che sulle altre promesse.
Dell’imminente arrivo della società lituana produttrice di pannelli solari si è parlato anche in occasione delle ultime elezioni europee.
Nell’ultima seduta di Consiglio comunale abbiamo preso atto che probabilmente l’investimento è saltato, e che Benevento non sarà più il
luogo individuato per potenziare la produzione di pannelli solari e batteria in Italia e nel Mediterraneo.
Con conseguente delusione per chi ci aveva creduto, predisponendo addirittura la documentazione per l’eventuale “prossima” assunzione
(dovevano esserci 327 posti di lavoro), e sostanzialmente per tutta la città. E’ assolutamente vero che l’investimento non dipendeva e non dipende dall’Amministrazione comunale di Benevento, ma è altrettanto vero che l’Amministrazione l’ha presentato non solo come una “cosa ormai fatta”, ma anche come una cosa nella quale aveva comunque avuto un ruolo, attribuendosi meriti evidentemente non spettanti.
La domanda sorge spontanea: ma non è meglio costruire il consenso su ciò che si ha la possibilità e il potere di fare, anziché su inutili promesse megagalattiche? Non è meglio conquistare la fiducia dei cittadini cercando la condivisione di un progetto fattibile di città moderna, anziché tradirla puntualmente nel modo peggiore?
E a quanto pare le esperienze passate non sono state sufficienti a far cambiare il modus operandi, e, per la verità, non sono state sufficienti neppure per i cittadini che, spesso ingenuamente, hanno perseverato nel riporre fiducia su semplici proclami ed inutili promesse.
Forse è giunto il tempo di rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente per la nostra città, senza limitarsi solo ad attendere finanziamenti ed investimenti che, senza dubbio graditi, spesso da soli non rispondono alle esigenze vere della popolazione. Chi rappresenta i cittadini ha il dovere di lavorare nell’interesse superiore della collettività, realizzando il programma predisposto, se è al governo, operando perché ciò sia fatto in modo limpido e stimolando con nuove proposte, se è all’opposizione. Solo così potremo finalmente dire di essere cresciuti ed essere in grado di amministrare una città".