Atripalda

Se è vero che sono gli indizi che fanno una prova, allora è certo che le gite gite organizzate dall’Associazione di Mutua Assistenza "La Filantropia" di Atripalda ha riscuotono un notevole successo, regalando ai partecipanti esperienze suggestive e toccanti.

Dopo l'escursione fuori porta presso la bellissima Basilica Santuario dedicata a Maria Santissima Addolorata a Castelpetroso, puntuale l'emozionante replica presso l’Abbazia di Montecassino, uno dei più importanti siti di spiritualità in Italia. L’associazione, sempre impegnata nella valorizzazione di luoghi sacri e meno accessibili, ha dato vita a un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo e nello spirito, seguendo i passi di San Benedetto, fondatore del monachesimo occidentale, il cui riposo eterno è custodito proprio in questa abbazia millenaria.

Fondata nel 529 d.C. da San Benedetto da Norcia, Montecassino è stata distrutta e ricostruita diverse volte, testimoniando resilienza e fede. Questo luogo intriso di storia, dove ogni pietra sembra narrare storie di speranza e rinascita, ha accolto i pellegrini che, tra silenzio e contemplazione, hanno vissuto momenti di intensa spiritualità. La giornata è iniziata con la Santa Messa, resa ancora più solenne dai canti gregoriani che risuonavano tra le austere navate della basilica, evocando immagini di monaci raccolti in preghiera secoli prima, in un silenzio sacro che pareva custodire le loro voci.

Dopo la celebrazione, i visitatori hanno esplorato una delle più preziose collezioni d’arte all’interno dell’abbazia. Il Museo di Montecassino è una vera gemma nascosta, con opere di arte sacra come la "Natività" di Botticelli, in cui la delicatezza rinascimentale dell’artista si fonde con la sacralità del soggetto. Intorno alla maestosità della tela, statue lignee finemente intagliate e tessuti ricamati con preziosi fili d’oro raccontavano una storia di fede e maestria artigianale. Ogni oggetto, cesellato in oro o argento, sembrava incarnare la devozione dei secoli.

Un’altra tappa importante è stata la sezione dedicata alla Seconda Guerra Mondiale, che ha visto l’abbazia di Montecassino al centro di uno dei capitoli più duri della storia recente. Le immagini delle rovine bombardate e le testimonianze di quei giorni tragici hanno offerto un contrappunto intenso alla quiete del monastero, ricordando il sacrificio umano per la pace e la libertà. Questo momento di riflessione ha raggiunto il culmine con la visita al cimitero militare anglo-sassone, dove i partecipanti hanno reso omaggio ai caduti.

I chiostri, con la loro architettura armoniosa, e la scalinata incorniciata da antichi cipressi hanno accompagnato i pellegrini verso la basilica e la tomba di San Benedetto e sua sorella, Santa Scolastica. Ogni passo sembrava trasportarli verso una dimensione trascendente, culminata nella visita alla cripta sotto l’altare maggiore. Qui, tra i mosaici bizantini che diffondevano una luce dorata, si respirava un senso di sacralità palpabile. Le reliquie dei santi brillavano nell’atmosfera silenziosa, e ogni mosaico narrava una storia di fede e devozione.

La giornata si è conclusa con un pranzo conviviale, un momento di condivisione per assaporare le specialità del posto, semplici e autentiche, e scambiare riflessioni sull’esperienza vissuta. I sapori genuini hanno contribuito a rafforzare il legame tra i partecipanti, creando un senso di comunità e comunione.

Il Consiglio Direttivo, composto da Stelio Manna, Daniele Ricciarelli, Luca Giovino, Ciro Coppola e Vincenzo Soldà, ha espresso gratitudine per l’entusiasmo dei partecipanti. Il successo dell’iniziativa ha consolidato i rapporti di amicizia e ha stimolato il desiderio di continuare a scoprire luoghi di fede, dove, come a Montecassino, ogni visita possa arricchire il cuore e lo spirito.