Salerno

Il mondo ultras lancia un messaggio di protesta unificato contro le istituzioni calcistiche. Nel mirino il mancato rinvio di Foggia-Catania nello scorso turno di campionato e per la scelta di non far rispettare un minuto di silenzio in memoria dei tre tifosi foggiani (Michele Biccari, 17 anni, Gaetano Gentile, 21 anni, e Samuel Del Grande, 13 anni) morti al rientro dalla trasferta di Potenza.

"La morte non è uguale per tutti” è stato lo striscione che ha trovato spazio in diversi settori degli stadi di tutta Italia, fotografia della rabbia per un gesto considerato come una mancanza di rispetto. In Cremonese-Salernitana il messaggio è stato esposto in contemporanea nelle due curve dello Zini, accompagnato da applausi e dal coro “Ultras!”. Anche a Bergamo, a Palermo e a Cava de’ Tirreni lo stesso striscione è stato esposto nel corso dei rispettivi match.

Sul tema, durissima la presa di posizione dell’allenatore del Foggia Eziolino Capuano: “Foggia-Catania era una partita da non giocare: 48 ore prima c'erano stati dei funerali con dodicimila persone, dove l'Italia calcistica e il mondo ultras avevano pianto. Abbiamo subito uno choc che ci porteremo per tutto l'anno: non è facile andare avanti, lavorare, anche se tanti pensano che la vita è una giostra. Purtroppo lo è. La cosa vergognosa è stata quella di far giocare questa partita, che non andava mai giocata, era un fatto doveroso, e chi ha fatto svolgere questo confronto deve avere la dignità di vergognarsi”.