Avellino

Domani, in molte città italiane si terrà una manifestazione degli allevatori, che protestano per la difficile situazione del mercato del latte.

 

“Siamo assolutamente consapevoli dei grandi problemi che sta vivendo il settore agricolo nazionale – afferma Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte – ed abbiamo sempre sostenuto la filiera del latte italiano nei momenti più difficili”.

 

Dopo un anno e mezzo di prezzi alla stalla particolarmente elevati - nel 2014 il latte ha registrato le quotazioni più alte della storia – abbiamo assistito ad una improvvisa ed inaspettata discesa del valore dei prodotti e delle materie prime; inoltre il calo costante dei consumi interni e la crisi provocata dall’embargo russo hanno reso il contesto economico ancora più difficile.

 

“In questi anni le nostre imprese hanno sempre affrontato i picchi di produzione latte con grande senso di responsabilità: continuando ad acquistare e trasformare tutto il latte che veniva prodotto in Italia, nonostante il prezzo ben più alto rispetto a quello pagato dai nostri concorrenti europei. Abbiamo inoltre contribuito a contenere i prezzi dei prodotti finiti - dati Nielsen - cercando di contrastare la riduzione dei consumi e investendo contemporaneamente risorse per crescere ancora all’estero”.

 

“L’11 febbraio si terrà il tavolo di confronto voluto dal Ministero delle Politiche Agricole, con tutti i rappresentanti della filiera lattiero casearia. Riteniamo che questa possa essere una occasione di confronto molto importante per tutto il comparto; ci auguriamo che tutte le parti in causa si siedano al tavolo animate dallo stesso spirito costruttivo delle aziende lattiero casearie che Assolatte rappresenta. Auspichiamo che in tale occasione si possano porre le basi per soluzioni comuni che consentano di mantenere il nostro sistema produttivo competitivo rispetto al mercato globale.

 

Tutti gli anelli della filiera produttiva devono infatti essere messi in condizione di essere più concorrenziali ed efficienti, per creare più reddito, più ricchezza, più lavoro per il nostro Paese.”