Pratola Serra

Sarà presentato domani (venerdì 25 settembre), alle ore 10,30, il progetto pilota “L’agricoltura sociale come opportunità di sviluppo rurale sostenibile; L’economia come Relazione di Comunità; Prospettive di applicazione in un progetto di cura e di vita” presso la Fattoria Sociale Isca delle Donne (via Ventole snc, Pratola Serra), a cura del Società Cooperativa Gea Irpina Impresa Sociale Fattoria Sociale Onlus e del Gal Partenio Consorzio.
ll progetto ha come obiettivo quello di porre le basi per la creazione di un distretto rurale di economia sociale e solidale come nuova prospettiva di welfare locale attraverso progetti di cura di vita e di cura individualizzati coniugando le tradizionali attività produttive con l’agricoltura sociale, la sostenibilità ambientale e l’inclusione socio lavorativa dei soggetti deboli.

Il programma prevede l’avvio dei lavori a cura di Maurizio Reveruzzi (coordinatore Gal Partenio) e di Luigi Fandelli (Presidente Soc. Coop. Gea Irpina Impresa Soc. Fattoria Sociale Onlus). Sono previsti inoltre gli interventi di Adele Galdo (responsabile Progetto Pilota), Giuseppe Capriolo (Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), Lucia Coletta (Regione Campania Direzione Generale Politiche Agricole e Forestali), Carlo Mele (Direttore Caritas Diocesana di Avellino), Anna Maria De Gruttola (Direttore U.E.P.E.), Marco Cillo (Assessore alle politiche Sociali Comune di Avellino), Salvatore Loffreda (Direttore Provinciale Coldiretti Avellino), Antonio Aufiero (sindaco Comune di Pratola Serra), Palerio Abate (CDA Gal Partenio). Le conclusioni del convegno sono affidate a Salvatore Esposito (Società Consortile Mediterraneo Sociale) e Luca Beatrice (Presidente Gal Partenio).

Il progetto nasce da un’approfondita analisi degli anni che viviamo caratterizzati dallo sgretolamento del welfare pubblico, dalla scarsità di risorse e dalla necessità di trovare nuove risposte ai bisogni espressi da una società in continua evoluzione. 
L’ evidenza comune che, per raggiungere gli obiettivi di progresso, che i paesi europei si sono prefissati, l’azione delle istituzioni pubbliche e del private business da sola non basta; per costruire l’inedito e il cambiamento, come sostengono L. Cigarini e L. Cavaliere, occorre non saper dare risposte a tutto ma costruire relazioni, luoghi di relazioni nei quali cercare risposte.

A ciò si aggiunge l’esigenza di ripensare il concetto stesso di sviluppo a partire della dimensione sociale locale; è importante pensare ai sistemi di welfare non più in una logica assistenziale ma in una logica “produttiva”, abbandonare la filosofia del welfare tappabuchi che spesso fornisce servizi di scarsa qualità e creare una nuova alleanza tra Enti pubblici e soggetti privati. Insomma una nuova governance locale che curi il territorio e le relazioni, il benessere umano ed ambientale. E che non sia tanto un ritorno al passato ma una nuova speranza di futuro. “È questa la nuova luna, la nuova Costituzione materiale e simbolica, il desiderio di buona vita da acciuffare, ammettendo il bisogno che ognuno ha dell'altro (...). Lottare contro la precarietà significa (...) produrre le condizioni in cui la vulnerabilità e la interdipendenza diventino vivibili, J. Butler 2013”

I destinatari di tale progetto sono le persone più a rischio di esclusione sociale residenti o domiciliati nel territorio afferente al Gal Partenio, con l’obiettivo di porre le basi per la creazione di un distretto rurale di economia sociale e solidale, come nuova prospettiva di welfare locale, attraverso progetti di cura e di vita su misura. Gli ambiti attorno ai quali si sviluppa l’attività di progettazione, studio e coordinamento sono l’agricoltura sociale, la sostenibilità ambientale, l’economia sociale, l’inclusione socio-lavorativa dei soggetti deboli.

 

redazione