Caserta

Appalti in cambio di tangenti: è l'ipotesi accusatoria della Procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti del presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca. Si tratta del nuovo filone dell'inchiesta che nei giorni scorsi ha coinvolto il consigliere regionale - e presidente della Commissione ambiente - Giovanni Zannini, indagato per corruzione e sottoposto a perquisizione dai carabinieri ad inizio ottobre.

I militari del reparto territoriale di Aversa hanno perquisito gli uffici di Magliocca in Provincia e la sua abitazione a Pignataro Maggiore, comune di cui è sindaco. Dieci, in totale le persone iscritte nel registro degli indagati: oltre al presidente anche dipendenti pubblici e imprenditori.

Le accuse contestate, a vario titolo, sono corruzione nell'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio,  frode nelle pubbliche forniture e subappalto non autorizzato.

Titolari delle indagini i sostituti Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano (procuratore Pierpaolo Bruni). Nel mirino dei pm sammaritani Gerardo Palmieri, 50 anni, dirigente del settore Viabilità e Trasporti della Provincia di Caserta, Clara Di Patria, 41 anni, dipendente della Provincia e architetto del dipartimento coordinato da Palmieri, l'imprenditore edile Cosimo Rosato.

Secondo l'accusa, quest'ultimo avrebbe avuto un affidamento da 250mila euro dalla Provincia in cambio della sponsorizzazione di una squadra di calcio di Vitulazio, pagando anche allenatore e staff.

Un altro imprenditore, Adolfo Raimondo, 59enne di Santa Maria Capua Vetere, è indagato per aver ricevuto, senza l'autorizzazione necessaria, un subappalto dalla ditta di Rosato. Altro operatore economico coinvolto è il 42enne di Napoli Gianpaolo Benedetti, che avrebbe avuto un affidamento, versando altri soldi sempre per la squadra di calcio indicata da Magliocca.