Napoli

Eh sì, Mertens a Crotone. L'equivalente di “E allora le Foibe?” e “E allora il Piddì” in salsa calcistica. Nato in un pomeriggio a Crotone, con un singolo episodio elevato a cantilena di un improbabile “così fan tutti” mentre altrove le nefandezze arrivavano con regolarità pressoché elvetica. Ma va così, un Mertens a Crotone vale più di un Benatia a Roma, di un Bernardeschi a Cagliari, di Asamoah a Verona e così via: un Mertens a Crotone è per sempre.
Per sempre, o almeno fino a che arriva un Politano a Empoli che rischia di soppiantare l'onanistico episodio calabrese. Eh già: l'esterno viene colpito in area, è step on foot, anzi no, è ginocchiata di Anjorin sulla coscia di Politano (con lo stesso autore del presunto fallo da rigore che non dice mezza parola di protesta, anzi, assume un'espressione piuttosto colpevole), viene concesso il rigore, il Napoli vince, e su giornali e tv è il finimondo. Si invocano Rocchi, la classe arbitrale, il Coni, la Fifa, la Corte Europea di Strasburgo per cotanto Mertens a Crotone 2 la vendetta.
Eh già, si tuona sui rigorini, sulle simulazioni, sulla sconcezza di un bell'Empoli battuto da un brutto Napoli, effettivamente quello delle vittorie immeritate un unicum nella storia ultracentenaria del calcio.
I rigorini, già, un capitolo che effettivamente tra Mertens a Crotone e Politano a Empoli non aveva annoverato precedenti, o almeno non tali da far elevare la fanfara chiassosa dell'indignazione urbi et orbi.
E no, il maledetto o benedetto “step on foot”, altro odioso termine che il calcio 4.0 ha piazzato nel linguaggio di uso comune accanto ai braccetti, ai quinti e robaccia simile, ora è elevabile al rango di prima pagina, non lo era invece quando (forse giustamente) non venivano concessi rigori a Di Lorenzo, Kvaratskhelia e compagnia bella.
Ora sì, è tempo del processo alla classe arbitrale, prima no. I rigorini, di una classe arbitrale paurosamente scarsa (Di Bello, per fare un esempio, ne combina di ogni da anni) assistita da addetti al Var paurosamente scarsi (Mazzoleni, ricordato per i pessimi arbitraggi quando dirigeva è passato al Var, ohibò, facendo errori clamorosi pure in questa nuova veste) diventano ingiustificabili dopo Empoli, prima no, errori fisiologici.
Mertens a Crotone è vivo dunque, e lotta insieme a noi.