Montemiletto

Mondial Group la protesta non si ferma. La solidarietà continua ad arrivare ai 71 lavoratori da amministratori e rappresentanti della società civile, ma senza soluzioni di sorta. Lo stesso prefetto di Avellino, Carlo Sessa, ha raggiunto telefonicamente l'amministratore del gruppo, Monico, che avrebbe dato chiare indicazioni sulle strategie del gruppo. «La proprietà non intende fare marcia indietro - spiega -. L'azienda irpina è improduttiva. Ma i lavoratori non si danno per vinti e scrivono a Papa Francesco per invocare aiuto e sostegno a risolvere una vertenza che rischia di travolgere altre famiglie, destini, comunità. Il primo cittadino Agostino Frongillo si schiara al fianco degli operai ed è pronto a richiamare l'attenzione di altri amministratori e referenti istituzionali perchè la mondial non chiuda. «Continuiamo a non riuscire a dialogare con Monico - spiega Frongillo -. L'amministratore non vuole dialogare». Sono saltati, infatti, i tavoli istituzionali a cui Monico ha scelto di non prendere parte. Neanche presa in considerazione la possibilità di attivare la cassa integrazione straordinaria che avrebbe concesso altri 12 mesi di vita all'azienda. La scadenza del tre novembre intanto si avvicina. Quella la data entro la quale i lavoratori smetteranno, dovranno smettere di lavorare. «Non possiamo finire così - spiega Giuliano Moccia -. Non possiamo essere fatti fuori dal ciclo produttivo così, dall'oggi al domani. Monico parla della nostra azienda come di un ramo secco e lamenta come la Regione non abbia concesso aiuti e sviluppo. Intanto continua il presidio permanente davanti i cancelli dell'azienda. Volti e sguardi si incrociano nella disperazione collettiva di un destino a rischio, di un lavoro che rischia di scomparire dell'autunno caldo di una nuova drammatica vertenza irpina. Intanti i dipendenti sono pronti a tutto. Annunciata anche una marcia su Roma, magari insieme a sindaci e amministratori per scongiurare un nuovo dramma occupazionale.

Simonetta Ieppariello