Ariano Irpino

Era un volto noto nelle varie tabaccherie della città, dal centro alle periferie dove si spostava da sola a piedi e in auto per effettuare ripetute operazioni nelle ricevitorie abilitate soprattutto al trasferimento di denaro all'estero e in qualche compro oro sempre del luogo. Il tutto è avvenuto nel luogo in cui era ospitata da anni, dopo essere stata consacrata e aver giurato fedeltà a Cristo, legandosi fino alla morte alla congregazione delle suore dello Spirito Santo. 

Operazioni regolari da parte dei gestori delle varie attività commerciali, con tanto di documento personale che sono al vaglio dei carabinieri i quali stanno conducendo la delicata inchiesta che ha portato la 45enne indonesiana reo confessa, suor Bernadette prima in carcere a Rebibbia per la notifica del fermo e da qui in due strutture della capitale appartenenti alla congregazione delle suore dello spirito santo, in una delle quali ora si trova agli arresti domiciliari con l'accusa di furto pluriaggravato e violenza sulle cose.

Sono stati in tanti a notare la presenza continua dei carabinieri nei luoghi frequentati dall'indagata. Cosa che non è avvenuta in piazza plebiscita nell'episcopio, dove evidentemente si è agito con grande discrezione e silenzio, lontano da occhi indiscreti. Neppure gli abituali e attenti frequentatori dei bar hanno notato qualcosa di strano. Di sicuro un'indagine condotta con grande scrupolosità, accortezza e rapidità da parte dei carabinieri tanto da giungere ad una svolta in così poco tempo.

Chili di oro spariti dalla stanza del seminario vescovile appartenenti a circa 10 parrocchie che ora si sono unite tra loro per costituirsi parte civile insieme al vescovo Sergio Melillo. Al momento l'unica indagata è suor Bernadette anche se restano molti dubbi.

"Chi era suor Bernadette - ha dichiarato alla Vita in Diretta, il parroco di contrada Manna, don Antonio Ventulli - è stata spinta da qualcosa? Da qualcuno che non vuole ancora rivelare?

Don Antonio l'ha ospitata per ben due anni nella parrocchia Santa Maria Assunta, la stessa che si ritrova spogliata di ben 37 oggetti, tra anelli, catenine ed altri oggetti. Un tradimento ancora più gravi se ad agire sia stata davvero Bernadette.

A Castel Baronia, fatto ancora più grave, addirittura è sparito l'oro donato in chiesa dai sopravvissuti del terremoto dell'Irpinia del 1980 in segno di gratitudine alla Madonna e a San Rocco.

Un dato è certo, nessuno potrà mai più restituire l'enorme quantità di oro alle varie parrocchie depredate. La speranza è che le indagini facciano presto piena luce sulla vicenda per arrivare alla verità e alla fine di una storia così amara e dolorosa.