Bene sulla conferma del cuneo fiscale, non sui fondi destinati alla sanità. E' il giudizio alla manovra di bilancio del governatore campano Vincenzo De Luca che ha commentato le anticipazioni sulla Finanziaria nel corso dell'appuntamento sociale del venerdì. "Un elemento positivo - ha detto De Luca - la conferma dell'abbattimento del cuneo fiscale. E' stato uno sforzo importante da parte del Governo la conferma di quanto approvato lo scorso anno. Poi però ci sono altre misure più di forma che di sostanza e c'è la questione sanità. Hanno detto che dalle banche arrivano 3,5 miliardi di euro: è una finzione. 

 Diciamo che è un prestito che serve a far quadrare i conti quest'anno ma nessun contributo a fondo perduto". "Sulla sanità pubblica - ha proseguito De Luca - la comunicazione che è stata data è che prendiamo 3,5 miliardi dalle banche e li destiniamo alla sanità pubblica. Ma questa comunicazione purtroppo è falsa. Intanto perché i fondi per la sanità pubblica riguardano i prossimi tre anni L'unico dato concreto, quello del 2025, e si parla di non più di 800 milioni, ma c'è chi calcola siano 650. Ad ogni modo che siano 600 o 800 siamo di fronte a risorse che sono insufficienti per quello. che servono per la sanità pubblica dove sappiamo di avere una carenza di infermieri e medici Con queste risorse - ha evidenziato De Luca - non riusciamo ad assumere nemmeno un quarto del personale medico necessario a reggere le strutture pubbliche e nessuna iniziativa concreta per il personale dei. pronto soccorsi. Ecco perché la situazione della sanità pubblica resta estremamente preoccupante. Basta col gioco delle tre carte. Per il prossimo anno ci sono tra i 600 e gli 800 milioni disponibili: pochissima roba per assumere personale sanitario".

"Ieri ho avuto un incontro con il ministro Schillaci. Il ministro è una figura tecnica, non può dire  che le risorse dovrebbero essere integrate. Anche il ministro Schillaci, come tutti i ministri della Salute in questi anni, in buona sostanza subisce delle prevaricazioni da parte dei ministeri dell'Economia In Italia sulla sanità pubblica non decide il ministero della Salute ma il Ministero dell'Economia, è incredibile ma questa è la realtà. Ho posto al ministro Schillaci alcuni problemi, il primo è quello di avere un riparto del fondo sanitario nazionale che non penalizzi di 200 milioni di euro l'anno la Regione Campania, di avere una modifica dei tetti di spesa per quanto riguarda il comparto privato accreditato, e anche un problema che ci viene riproposto ogni volta dal Ministero della Salute, cioè quello che riguarda i punti nascita in ospedali al di sotto dei 500 parti. In Campania sono almeno 5 le strutture che, secondo l'ultima richiesta del Ministero, dovrebbero essere chiuse. Ho spiegato al ministro che abbiamo immaginato un'organizzazione in cui aggreghiamo tre strutture ospedaliere, una centrale dove si fanno anche mille parti l'anno, che deve garantire la presenza di primari di grande competenza anche nelle situazioni di emergenza che riguardano gli ospedali minori". 

De Luca è anche intervenuto per commentare le parole di Schlein in solidarietà ad alcuni componenti Pd attaccati dal Governatore:"Il segretario del Pd ha espresso solidarietà ad alcuni esponenti del partito in relazione a delle espressioni dal tono forte che ho usato nei giorni scorsi. Devo ricordare al segretario del Pd che sono due anni che il presidente della Regione Campania è insultato e attaccato personalmente da esponenti del Pd, in qualche caso membri della segreteria nazionale Sono due anni che, anzichè fare i conti col governo Meloni, si divertono ad attaccare il presidente della Regione Campania". 

 "La segreteria del Pd - ha commentato oggi De Luca durante l'appuntamento settimanale sui social - ha detto che nessuno è indispensabile e nessuno è eterno. Noi a questa verità eravamo arrivati ??per la verità già da qualche decennio e toccando anche un po' ferro , siamo d'accordo su questo. Ma è una osservazione che rischiare di essere un po' banale, perché bisogna evitare di cadere nell'affermazione che rischiare di essere conseguenza della prima, e cioè che una affermazione puerile di cui si stanno liberando giustamente gli esponenti Cinquestelle Il problema non è chi sia indispensabile e chi eterno, ma decidere quello che è utile per un territorio e una comunità. e di conseguenza acquisire il fatto che nel decidere il destino dei territori il ruolo fondamentale è dei territori stessi non possono decidere logiche di partito, di corrente o di coalizione ma le situazioni concrete. Ecco perché - la tesi di De Luca - il criterio dell'indispensabiltà va utilizzato con molta prudenza". Su questo De Luca cita l'esempio di Aldo Moro: "Parlando di cose grandi, Aldo Moro era indispensabile nella situazione data, e per quello che rappresentava. Ci sono situazioni e responsabilità rispetto alle quali capita che qualcuno possa essere assolutamente necessario. Moro era indispensabile. La sua uccisione ha determinato il blocco di un processo politico di valore straordinario. Credo che nessuno direbbe una personalità come Aldo Moro nessuno è indispensabile o eterno. Ecco perché deve funzionare la ragione e non gli schemi o le affermazioni banali".