Avellino

di Paola Iandolo 

Si è conclusa l'odissea giudiziaria per due uomini, classe 1983 e classe 1988, rispettivamente originari di Avellino il primo e di Salerno il secondo. I fatti risalgono al mese di Novembre 2014 allorquando il custode di una nota discoteca di Salerno veniva aggredito, dopo poco la chiusura del locale, da tre uomini che con calci e pugni riuscivano a farsi consegnare le chiavi della Discoteca, una somma di circa 2.000,00 euro nonché il telefono cellulare della vittima, stappatogli con forza mentre la stessa stava cercando di chiamare le Forze dell'Ordine. Il passaggio casuale di alcuni giovani consentiva di rivenire a terra l'uomo gravemente ferito. Immediatamente venivano allertate le Forze dell'Ordine che giunte sul posto chiamavano l'autoambulanza. Dopo i primi soccorsi, l'uomo veniva condotto in Questura  dove gli veniva sottoposto in visione un album fotografico contenente le immagini di plurimi pregiudicati della zona. Il malcapitato, senza alcuna esitazione, riconosceva due dei tre autori della rapina, indicandoli appunto nei due uomini, pluripregiudicati già noti alle Forze dell'Ordine.

Gli Agenti della Polizia di Stato riuscivano quindi nel giro di poco tempo a rintracciare i due uomini  che venivano perquisiti con esito negativo. Nella giornata di ieri il Tribunale di Salerno, Presieduto dalla Dott.ssa Caccavale, ha mandato assolti i due pluripregiudicati per "non aver commesso il fatto". Fondamentali le argomentazioni difensive addotte dal legale di fiducia dei due imputati, l'avvocato avellinese Rolando Iorio, il quale ha evidenziato sia la nullità del verbale di riconoscimento fotografico, redatto senza le prescritte formalità, sia la assoluta estraneità ai fatti dei propri assistiti. Così a distanza di ben 10 anni dall'evento, dopo ben 18 udienze e decine di testi esaminati, è finito l'incubo per  i due imputati. Il Pubblico Ministero presente in aula, dopo la requisitoria, aveva chiesto la condanna per entrambi a sei anni di carcere. E' prevalsa, invece, la linea difensiva sostenuta dall'Avvocato Rolando Iorio che con una serrata arringa ha dimostrato la assoluta non colpevolezza dei propri assistiti.