Avellino

Siamo giunti alla 21ema edizione della giornata europea sulla depressione promossa dalla European depression association (Eda) Italia onlus che si svolgerà in numerose sedi d’Italia.  

La giornata come ogni anno si svolge il terzo sabato di ottobre e quest’anno corrisponde al 19 ottobre. Il tema scelto per questa edizione è “I giovani e l’umore inquieto”. In questo periodo c’è in tutta Italia un fermento di iniziative ed eventi promossi dalla Eda del presidente Francesco Franza di Avellino, che vedono protagonisti i membri della associazione impegnati a diffondere informazioni sulla depressione edisturbi dell’umore.

Ad Avellino l’evento si svolgerà il 18 ottobre nella struttura intermedia residenziale riabilitativa psichiatrica “Villa dei Pini” a cui seguiranno altri eventi in Campania.

"Un argomento quanto mai attuale alla luce dei gravi episodi che hanno invaso le cronache recenti.  

Uno dei principali obiettivi principali della giornata - afferma Francesco Franza psichiatra, presidente Eda Italia onlus - è quello di diffondere informazioni sulla depressione e sui disturbi dell’umore alla popolazione generale. Lo scopo è quello di aiutare le persone a capire e a conoscere quali siano i sintomi principali che devono fare allertare e devo far chiedere aiuto ai professionisti della salute mentale.

La descrizione e la narrazione delle proprie esperienze emotive, dei sintomi e delle sensazioni provate nella vita di tutti i giorni nel mondo reale con tutto il sottofondo culturale, di genere, lavorativo, professionale, familiare e sociale è il punto di partenza della conoscenza del disagio, della inquietudine e della malattia. Così Il paziente racconta e il clinico raccoglie, intercetta, identifica e seleziona i sintomi rilevati e rilevanti per integrarli nel manuale dei propri saperi, esperienze e conoscenze.

L’inquietudine è un segnale, è un segnale che può e deve far allertare.

Tra le principali esperienze riportate si collocano «la condizione di sentirsi dominati da un senso di colpa pervasivo, immutabile e irrevocabile che modella qualsiasi esperienza vissuta passata, presente e futura. Il mondo interpersonale diventa minaccioso, fonte solo di sofferenze, di delusioni e di solitudine», esperienza angosciante che porta l’allontanamento e l’isolamento dagli altri.

Le persone di sentono bloccate, ingabbiate in un corpo pesante, pressante, prosciugate delle energie con una assenza completa di energia vitale.  Il proprio corpo diventa, così, un estraneo, un alieno. Altri sintomi frequentemente riportati riguardano sintomi fisici, così come «problemi con il cuore». Sono descritte sensazioni di “cuore pesante”, “dolore al cuore”, di “cuore spezzato”, di un senso di costruzione al torace, di stanchezza o tensione eccessiva e palpitazioni. Sono sintomi che, spesso, non sono riportati nei manuali diagnostici che gli operatori della salute mentale utilizzano.

Un’altra esperienza frequentemente descritta dai pazienti depressi è la perdita del senso dello scopo e l’assenza di speranza.

La persona si sente vuota, insensibile alle emozioni, inesistente. Una delle esperienze più estreme è la perdita di vitalità del sé. Il sé vissuto come insensibile, vuoto, inesistente come un’ombra ambulante.

Negli ultimi anni si stanno osservando cambiamenti della comparsa di espressioni fenotipiche dall’umore di fondo. 

I sensi di colpa sono sempre più sostituiti da sentimenti di incapacità e anche da paure ipocondriache riguardanti le proprie performance corporee. Tali aspetti sono sempre più frequenti nei giovani e negli adolescenti. In questi pazienti la depressione non origina da un'esperienza di perdita o un senso di colpa, ma dalla discrepanza percepita da un'immagine di sé gonfiata culturalmente e dalle richieste sociali di risultati da raggiungere ed ottenuti, e dalla necessità di affermazione rispetto alla reale capacità di realizzazione e di performance.

La persona cerca di riempire questo vuoto vitale con emozioni e comportamenti estremi che fuggono spesso dalla realtà oggettiva. Non è una perdita di controllo ma la necessità di riappropriarsi del proprio corpo delle proprie emozioni, con la consapevolezza che è l’unico modo per “sentirsi vivo".