"Il via libera della settima Commissione del Senato al disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso alla facoltà di Medicina, abolendo il numero chiuso al primo semestre e consentendo a tutti gli aspiranti medici di iscriversi senza dover sostenere i tradizionali test d’ingresso, è un primo significativo passo in avanti verso il definitivo superamento di una pratica inaccettabile". Ecco il commento del presidente della Commissione sanità e Consigliere del Gruppo Italia Viva, Enzo Alaia, sullo stop ai test per l'accesso alla facoltà di Medicina: "Si tratta di una proposta che, con convinzione, ho sostenuto diversi mesi fa, nella consapevolezza che il nostro sistema di formazione medica dovesse essere riformato per rispondere alle nuove esigenze del paese e offrire maggiori opportunità ai giovani. - spiega Alaia - La possibilità di un'iscrizione aperta per tutti al primo semestre permetterà di valorizzare il merito e l'impegno degli studenti direttamente nel contesto accademico, superando le limitazioni di un sistema di selezione basato su un test che, spesso, non riflette pienamente le reali attitudini degli studenti. In questo modo, si garantisce una chance a tutti coloro che vogliono intraprendere un percorso tanto impegnativo quanto necessario per il futuro della nostra sanità.
"Passo cruciale per assicurare le reali necessità del sistema sanitario"
"Inoltre, in un periodo caratterizzato da una crescente carenza di personale medico, questo provvedimento rappresenta un passo cruciale per assicurare che il numero di professionisti formati sia adeguato alle reali necessità del nostro sistema sanitario. L’apertura a un bacino più ampio di aspiranti medici, infatti, non solo risponde alle legittime aspettative dei giovani, ma offre anche al nostro Paese una maggiore capacità di garantire la salute dei cittadini. Sono soddisfatto che le istituzioni abbiano riconosciuto l’importanza di questa riforma, già al centro delle mie proposte da tempo. È una vittoria non solo per chi intende intraprendere la carriera medica, ma anche per il futuro della sanità italiana, che potrà contare su nuove energie e competenze. Continuerò a sostenere con forza questo percorso di cambiamento, convinto che sia la direzione giusta per rafforzare il nostro sistema sanitario e promuovere il diritto allo studio in un settore così cruciale".